Valcamonica

Adamello: il ghiacciaio del Mandrone è collassato

Nel cuore della distesa di ghiaccio s’è aperto un cratere: agli alpinisti si chiede di cambiare rotta
La foto è stata condivisa sui social ed è finita anche sul tavolo dei glaciologi dell’Arpa - Foto © www.giornaledibrescia.it
La foto è stata condivisa sui social ed è finita anche sul tavolo dei glaciologi dell’Arpa - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Sembra un cratere lunare. Non certo un ghiacciaio ricoperto da una distesa di neve. Per qualcuno si tratta di un fenomeno ciclico nei millenni, per i più è simbolo della disfatta della natura, dell’innalzamento delle temperature, delle difficoltà del Pianeta a sopravvivere all’inquinamento.

Quel che è certo è che per gli appassionati della montagna è una grande perdita: un paio di giorni fa Romano Ceschini, gestore del rifugio alle Lobbie, in Adamello, si è accorto che il ghiacciaio del Mandrone, alla testata della Val di Genova, è ceduto.

Nel cuore della distesa di ghiaccio, dove gli escursionisti qualche anno fa hanno posato una passerella proprio per attraversare quel tratto caratterizzato da elevato scioglimento e presenza di tanti crepacci, si è formato un grosso buco. Il ghiacciaio del Mandrone è collassato, una porzione è implosa e non verrà mai più ricostituita.

A certificarlo è Maffeo Comensoli, comandante di Elimast, che col suo elicottero era impegnato in un sorvolo sulle cime dell’alta Valcamonica. In collegamento radio con Ceschini, ha saputo del crollo e ha effettuato una ricognizione, scattando anche alcune foto. Immagini che sono state condivise con tristezza da centinaia di persone e che sono finite sul tavolo dei gliaciologi dell’Arpa.

All’inizio della prossima settimana saliranno in elicottero per effettuare un sopralluogo insieme a Comensoli, esattamente come fanno tre volte l’anno per controllare lo stato di salute del ghiacciaio (a fine estate, con le prime nevicate e a fine inverno).

In queste settimane, decine di alpinisti hanno attraversato il Pian di Neve per raggiungere l’Adamello: è a loro che sono indirizzate le raccomandazioni, affinché prestino molta attenzione, soprattutto in caso di cattivo tempo. Per andare alle Lobbie, adesso, è necessario evitare quell’area, aggirando il grosso buco, spostandosi verso la Val di Genova e restando sotto cresta, compiendo così una traversata più lunga. La voragine è destinata a ingrandirsi e, come già accaduto per il ghiacciaio del Pisgana, lì si formerà un laghetto. 

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