Valcamonica

A Edolo e Boario sette giorni di vaccini senza prenotazione

In Valcamonica il 73% già con prima dose. Ora «l’ultimo miglio» con gli open day per la terza dose anti Covid-19
VALLECAMONICA, HUB VACCINALI APERTI
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Oltre il 73% degli abitanti in Valcamonica ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino contro il Covid-19, con picchi che, in alcuni comuni, superano anche il 90 per cento. Numeri confortanti, ma che è necessario incrementare ancora.

Ecco perché la prossima settimana la direzione generale dell’Asst Vallecamonica ha programmato giornate dedicate, in cui sarà possibile accedere agli hub vaccinali del centro congressi di Boario e dell’ex convitto Bim di Edolo per effettuare la terza dose senza bisogno di prenotarsi (solo per i maggiori di dodici anni). Una scelta dettata dalla volontà di «dare un nuovo impulso alla campagna e favorire l'accesso dei cittadini».

A Boario ci si potrà presentare in forma libera lunedì 21, martedì 22 e venerdì 25 dalle 11 alle 13, oltre a sabato 26 per l’intera giornata, dalle 8 alle 17. A Edolo la possibilità sarà data lunedì e giovedì dalle 8 alle 13 e sabato dalle 8 alle 17.

Oggi sul territorio camuno i due hub garantiscono circa 450 somministrazioni di media giornaliere, fra prime, seconde e terze dosi. Dal 12 aprile, avvio dell’attività vaccinale nei centri massivi, sono stati vaccinati 72.341 utenti con prima dose, 68.242 con seconda e 66.426 con terza, su una popolazione di circa 99mila residenti. Per quanto riguarda il vaccino in età pediatrica, da 5 a 11 anni d’età, sono state effettuate 3.031 prime somministrazioni e 1.824 seconde.

Una bella mano per i più giovani è arrivata dagli open day, in particolare quelli effettuati a Ponte di Legno. In segno di riconoscenza verso il personale di Asst camuna, il consorzio Ponte-Tonale da dicembre ha donato 580 skipass stagionali gratuiti in «segno di gratitudine per l’enorme sforzo messo in campo per fronteggiare l’emergenza Covid». Negli scorsi giorni il consorzio ha omaggiato anche i nove giovani medici specializzandi, che stanno svolgendo tirocinio nelle unità operative dell’ospedale. Si tratta di «un ulteriore attestato di stima verso i professionisti, che rappresentano una risorsa umana imprescindibile per il sistema sanitario, in pandemia e per il futuro».

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