UniCatt: un centro di ricerca tra lavoro, sport, carcere e disoccupati

Benessere nelle aziende, gioco d’azzardo, contrasto al fenomeno dei neet, carceri, sport. Sono alcuni dei temi e degli ambiti sociali di cui si occupa il Cerisvico (Centro di ricerca sullo sviluppo di comunità e la convivenza organizzativa) dell’Università Cattolica di Brescia.
Gestione
Inaugurato nel 2020, è diretto dalla professoressa Elena Marta: «Il centro di ricerca è nato dall’esigenza di rendere operativo il lavoro che già stavamo facendo nella laurea triennale e in quella magistrale, attente ai temi del lavoro con le comunità, le organizzazioni e i servizi – spiega –. Ma il centro si è sviluppato anche dal desiderio di mettere a disposizione dei territori le competenze multidisciplinari del corpo docenti, sempre anche con uno sguardo all’innovazione e al fare networking nel Bresciano ma anche a livello italiano e internazionale».
Metodo
Un elemento caratteristico del Centro è il metodo: «È sempre dialogico-partecipato e lo applichiamo in diversi contesti: allo studio del benessere e malessere nelle aziende, al tema del gioco d'azzardo con Ats Brescia, al contrasto ai giovani «neet», che non studiano né lavorano, in merito ai quali abbiamo in essere lavori con cooperative nel Bresciano, progetti finanziati dalla comunità europea.
Non ultimo il rapporto con l’Osservatorio europeo su giovani rurali di cui io e altri colleghi siamo soci fondatori. Ma abbiamo anche lavorato nelle carceri e lavoriamo con i territori per aiutarli a mappare i bisogni e poi a rispondervi».
Altri interessi
Altri temi cari al Cerisvico sono volontariato e sport: «Al momento siamo in un progetto nazionale che cerca di profilare le diverse figure di volontari – conclude la docente –. C’è poi lo sport, inteso come strumento di coesione sociale: è un tema che ritengo particolarmente interessante in questo momento, visto che molti colleghi hanno un’expertise specifica su questo, ed è anche un po' unico».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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