Università

Tre imprenditori docenti di meritocrazia

Battista Albertani, Giorgio Bressi e Flavio Pasotti hanno raccontato le proprie esperienze al Convitto San Giorgio
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Da un lato un nutrito gruppo di convittori, la maggior parte nel bel mezzo del percorso universitario, alcuni già laureati e tuttora in cerca di lavoro. Dall'altra tre imprenditori bresciani, con tre storie diverse alle spalle, tutte caratterizzate da un percorso virtuoso di successo in ambito aziendale.

Come valorizzare il merito nelle imprese? Come far emergere il talento che è nascosto in ciascun giovane? Sono stati questi alcuni dei quesiti al centro dell'animato dibattito andato in scena lunedì sera in città al convitto vescovile San Giorgio di via Galilei.
Battista Albertani (Albertani corporates Spa), Giorgio Bressi (Vigilanza Città di Brescia) e Flavio Pasotti (Eng.In Group) hanno raccontato le proprie storie e cercato di trasmettere ai ragazzi alcuni consigli da tenere in considerazione nella fase di ingresso in azienda. «Non avevo dei progetti precisi, ma tanti sogni e numerose speranze. Agli inizi, di giorno lavoravo e di notte studiavo, ma ho avuto tanta fede in ciò che facevo e una grande forza di volontà. È stata soprattutto l'insistenza che mi ha portato a investire nel legno lamellare che poi si è dimostrato un prodotto di successo», ha raccontato Albertani, mentre Pasotti ha rimarcato le difficoltà affrontate nell'entrare nell'azienda di famiglia («Alcuni collaboratori avevano paura che io potessi sottrarre loro il lavoro») e la scelta vincente di tuffarsi nel mondo ancora primordiale dell'informatica («In questo modo portavo qualcosa di più in azienda e non disturbavo nessuno»), per poi applicarla in settori diversi: «Muovendo dalle materie plastiche siamo diventati una boutique di ingegneria». Curioso anche il percorso di Bressi: «Ho cominciato vendendo lucido da scarpe, quindi sono diventato direttore commerciale. E poi, pur non avendo né il diploma né la laurea, ho finito per progettare sistemi di allarme».

Incalzati dalle domande della platea i relatori hanno parlato anche di meritocrazia, gap tra università e mondo del lavoro, modalità di reclutamento. Albertani: «Bisogna usare bene i propri talenti, avendo voglia di fare, non accontentandosi dell'attuale, ma sforzandosi di crescere. Cercate quindi di essere voi stessi e non buttate via gli anni universitari». Pasotti: «Facendo colloqui con neolaureati mi accorgo che la loro preparazione è troppo teorica e nei loro curricula mancano esperienze pratiche. Consiglio pertanto già durante l'università di cominciare a svolgere piccoli lavori che abbiano però un collegamento con quanto si sta studiando». Infine Bressi: «Nei colloqui bisogna essere seri e onesti e non lasciarsi intimidire dal selettore. A volte si pensa di sapere già tutto, in realtà bisogna essere umili e non pensare di fare i dirigenti immediatamente. È facile dopo le prime difficoltà essere polemici, ma la polemica purtroppo non è costruttiva. Sfruttate al meglio la vostra creatività e non disdegnate di buttarvi nella libera professione».

Mario Nicoliello

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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