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Medi atenei, l’Università di Brescia stabile all’ottavo posto

La Redazione Web
A dirlo è la classifica stilata dal Censis per le realtà statali tra i 10.000 e i 20.000 iscritti. Guida Trento davanti a Udine e all’Università Politecnica delle Marche
Il dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale dell'UniBs - © www.giornaledibrescia.it
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Tra i medi atenei statali da 10.000 a 20.000 iscritti, apre anche quest'anno la classifica Censis l’Università di Trento, che con il punteggio di 93,7 mantiene la prima posizione, seguita come lo scorso anno dall'Università di Udine, che condivide il secondo posto con l'Università Politecnica delle Marche con il punteggio di 92,2, avendo quest’ultima guadagnato due posizioni. In terza si colloca l'Università di Siena (89,7), che avanza anch’essa di due posizioni.

Le altre posizioni 

Retrocede al quarto posto l'Università di Sassari (88,8, -1 posizione). Il quinto e il sesto posto sono, invece, detenuti dall'Università di Trieste (88,7, +2 posizioni) e dall'Università Ca' Foscari Venezia (88). Sale di cinque posizioni, occupando il settimo posto in classica, l'Università del Piemonte Orientale (87,8), mentre resta stabile all'ottavo posto l'Università di Brescia (87,3 e al secondo posto in Italia tra gli atenei medi per occupabilità) inseguita dall'Università di Bergamo (86,2, nona, +2 posizioni) e di Urbino (84,0, decima, -1 posizione).

Dall'undicesima alla quindicesima posizione si trovano, nell'ordine: l'Università dell'Insubria (83,8, +2 posizioni), di Napoli Parthenope (83,7), del Salento (83,5, -3 posizioni), di Foggia (82,5, +1 posizione) e dell'Aquila (82,0, -1 posizione) Si posizionano, infine, al penultimo ed all'ultimo posto della classifica dei medi atenei statali l'Università Magna Graecia di Catanzaro (79,8) e l'Università di Napoli L'Orientale (79,2), new entry lo scorso anno tra i piccoli atenei statali.

I piccoli atenei

Tra i piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti), continua a occupare il primo posto l'Università di Camerino, con un punteggio complessivo pari a 96,0, seguita dall'Università di Cassino che scala di due posizioni la classifica totalizzando il punteggio di 89,0 e supera l’Università della Tuscia, che retrocede dalla seconda alla terza posizione con 88,3. Anche l’Università di Macerata (86,7) perde una posizione, passando in quarta, mentre l'Università del Sannio (84,8) ne acquisisce una, qualificandosi quinta tra i piccoli atenei statali. Scende dal quinto al sesto posto l'Università Mediterranea di Reggio Calabria (84,3), seguita dall'Università della Basilicata (82,5), che ne scala due. Chiudono la classifica dei piccoli atenei statali, l'Università di Teramo (81,3), penultima, e l'Università del Molise (79,0).

I politecnici

Per i politecnici, in vetta anche quest'anno il Politecnico di Milano (con un punteggio di 98,8 punti), seguito dal Politecnico di Torino (92,5), che occupa la seconda posizione. Terzo in graduatoria lo IUAV di Venezia (86,7). Chiude la classifica il Politecnico di Bari con il punteggio di 85,2.

Gli atenei non statali

Tra i grandi atenei non statali, con oltre 10,000 iscritti, la Luiss si conferma al pari dello scorso anno al vertice della graduatoria con il punteggio totale di 94,2, davanti all'Università Bocconi (91,4) e all'Università Cattolica (78,0), rispettivamente in seconda e terza posizione.

Tra i medi (da 5.000 a 10.000 iscritti) è ancora la Lumsa a primeggiare (83), a cui si accodano lo Iulm (79,6) e l’Università Suor Orsola Benincasa (75,2). Tra i piccoli (fino a 5.000 iscritti), la Libera Università di Bolzano mantiene la prima posizione (con un punteggio di 95,2), seguita in seconda posizione dall'Università di Roma Europea (87,0) e, in terza, dall'Università Campus Biomedico di Roma (86,8).

Le parole del Rettore

«In linea con il Rapporto AlmaLaurea, anche il Censis conferma le eccellenti prospettive occupazionali del nostro Ateneo – dichiara il Rettore Prof. Francesco Castelli –. Il piazzamento sul podio nella classifica degli atenei medi per occupabilità rappresenta per noi motivo di orgoglio e premia le scelte strategiche adottate, così come la qualità dell'offerta formativa, in sintonia con le esigenze del territorio e capace di preparare in modo efficace i nostri studenti, supportandoli nell’intraprendere con successo e soddisfazione il proprio percorso professionale».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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