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Laureati di UniBs, tasso di occupazione oltre la media

La fotografia viene dal Rapporto AlmaLaurea su 75 università italiane. L'indagine ha riguardato oltre 4.000 studenti dell'ateneo bresciano
Il lancio del tocco in piazza Loggia per i laureati magistrali di UniBs nel 2018 - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il lancio del tocco in piazza Loggia per i laureati magistrali di UniBs nel 2018 - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il tasso di occupazione dei laureati triennali e magistrali si riconferma superiore alla media regionale e nazionale. A dirlo è il XXI Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani che ha indagato, delle 75 Università aderenti al Consorzio, le performance formative di oltre 280mila laureati nel 2018 ed ha coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, oltre 630mila laureati di primo e secondo livello, nel 2017, 2015 e 2013 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 4.452 laureati dell’Università degli Studi di Brescia. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2017 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2013 e intervistati dopo cinque anni.

 

I LAUREATI TRIENNALI A UN ANNO DALLA LAUREA

L’Indagine ha coinvolto 1.556 laureati triennali del 2017 contattati dopo un anno dal titolo (nel 2018), selezionati tra quanti hanno scelto di non proseguire negli studi. Ad un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è dell’86,3% (la media regionale è l’81,3%, quella nazionale il 72,1%), mentre il tasso di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari all’8,3% (9,6%, il dato lombardo).

Il 26,1% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 47,8% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il 11,5% svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). La retribuzione è in media di 1.305 euro mensili netti. Ma quanti fanno quello per cui hanno studiato? Il 71,5% considera il titolo molto efficace o efficace per il proprio lavoro.

 

I LAUREATI DI SECONDO LIVELLO A 1 E A 5 ANNI DALLA LAUREA

I laureati di secondo livello del 2017 contattati dopo un anno dal titolo sono stati 1.051 (di cui 544 magistrali biennali e 507 magistrali a ciclo unico), quelli del 2013 contattati a cinque anni sono 872 (di cui 487 magistrali biennali e 385 magistrali a ciclo unico).

Ad un anno dal conseguimento del titolo, l’83,5% dei laureati di secondo livello del 2017 è occupato (91,8% tra i magistrali biennali e 74,68% tra i magistrali a ciclo unico); la media regionale è pari al 78,9% (80,5% tra i magistrali biennali e 75,2% tra i magistrali a ciclo unico); la media nazionale, il 69,4%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 4,2% (4% tra i magistrali biennali e 4,3% tra i magistrali a ciclo unico). Il 26,6% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato mentre il 25% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il 22,1% svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 36,4%, 24,4% e 7%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 9,4%, 26,1% e 48,8%. La retribuzione è in media di 1.512 euro mensili netti (1447 euro per i magistrali biennali e 1631 euro per i magistrali a ciclo unico).

Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello del 2013, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, è pari a 94,1% (94,5% per i magistrali biennali e 93,7% per i magistrali a ciclo unico); la media regionale è pari a 90,5%, la media nazionale l’85,5%. Il tasso di disoccupazione è pari al 2,2% (1,5% per i magistrali biennali e 3,1% per i magistrali a ciclo unico). Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 56,8%, mentre gli occupati che svolgono un lavoro non standard sono il 12,1%. Svolge un lavoro autonomo il 26,5%. Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 73%, 11,3% e 11,3%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 29,3%, 13,6% e 52,2%. Il lavoro part-time coinvolge il 7,1% degli occupati (2,9% tra i magistrali biennali e 14,1% tra i magistrali a ciclo unico). Le retribuzioni arrivano in media a 1.693 euro mensili netti. Il 66,9 % degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo; il 60,2% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.

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