Università

Gli studenti in Erasmus bloccati nel mondo per il coronavirus

Le voci dei giovani bresciani all'estero per motivi di studio, non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti
ERASMUS BRESCIANI, LE VOCI
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«Vorrei tornare a casa, ma non posso. Tutti i treni sono stati annullati». È il messaggio che arriva in redazione da Elena, studentessa bresciana rimasta bloccata in Francia allo scoppio dell'emergenza da coronavirus. Sono decine gli universitari di Brescia che ora si trovano in giro per l'Europa per un periodo di studio all'estero e che in questi giorni vorrebbero rimpatriare ma non riescono. 

Voci preoccupate quelle che arrivano in massa da un capo all'altro del continente. «La gente non si rende conto e continua a uscire come se niente fosse» racconta Maria da Madrid, città epicentro dei contagi in tutta la Spagna. Qui le università sono chiuse, ma gli studenti ancora non sanno se le lezioni proseguiranno online oppure se potranno mantenere la borsa Erasmus tornando a casa. Nell'incertezza molti scelgono quindi di restare, pur di non perdere l'anno accademico. Dall'Inghilterra invece chi può fugge, anche senza tornare in Italia.

La preoccupazione dilaga anche negli Stati Uniti, dove Trump ha dichiarato emergenza nazionale. A raccontare la situazione è Giulia, dottoranda di Economia alla Brown University, che ora, come molti italiani negli Stati Uniti, sta cercando il primo volo per partire, ma non c'è certezza.

 

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