Per il 2021 il Calendario Massolini torna alle radici

«L’anno appena trascorso lascia un impressionante retaggio, poiché ha messo l’umanità di fronte ai suoi limiti... il nemico si è rivelato subdolo e imprevedibile. Soprattutto ha limitato gli spostamenti, impedendoci di raggiungere Paesi che alla nostra associazione sono tanto cari. Questo ha motivato la scelta di ritornare col calendario ai luoghi che fin dall’inizio i pellegrini cristiani fecero oggetto di visite, perché ad essi era legata la memoria degli avvenimenti-chiave della vita di Gesù o dell’incontro col Dio vivente». Così il biblista Flavio Dalla Vecchia, docente alla Cattolica, spiega la scelta di dedicare il Calendario Massolini 2021 alle basiliche costantiniane di Terra Santa.
Un ritorno alle radici in un tempo che ci costringe a ragionare sul senso di ogni cosa e a non dare nulla per scontato. Il Calendario Massolini, con puntualità e attenzione ai segni dei tempi, dal 1989 propone un itinerario verso il Vicino Oriente. All’origine era la testimonianza dell’amicizia tra l’imprenditore bresciano Giambattista Massolini e il grande archeologo della Custodia di Terra Santa, padre Michele Piccirillo; uniti dalla passione per la ricerca storica e il Medio Oriente, uniti nella sorte che li ha portati entrambi, a pochi mesi di distanza, a prematura morte. Il testimone è stato raccolto dall’Associazione culturale G. B. Massolini, che ha sede in contrada San Giovanni, a Brescia.
Il calendario segna la bussola del dipanarsi delle iniziative. Bloccato dal Covid, il sodalizio ha scelto di dedicare testi e immagini alle quattro basiliche che segnarono l’inizio della storia dei viaggi in Terrasanta, con una variante dedicata ai Sacri Monti, nati per raggiungere «virtualmente» Gerusalemme quando guerre ed epidemie rendevano impossibile il viaggio. Sempre i luoghi biblici ed evangelici furono meta di fedeli, viaggiatori e personaggi alla ricerca di testimonianze, ma la svolta storica fu certamente segnata dall’imperatore Costantino, e soprattutto da sua madre Elena, che nel Trecento favorirono la nascita di luoghi di culto nella terra di Gesù. La prima delle basiliche fu quella della Natività, a Betlemme. Seguirono l’edificazione delle altre: a Mamre, presso Hebron, legata alla memoria di Abramo e dei Patriarchi, quindi l’Oleona, sul Monte degli Ulivi, infine la più importante, sui luoghi della Crocifissione e della Resurrezione a Gerusalemme. Di alcune restano solo reperti sparsi. La più antica, la Natività di Betlemme, è stata oggetto di un’opera di restauro appena terminata. Anche il Santo Sepolcro ha visto una storica operazione di sistemazione dell’Edicola, e stanno maturando altri progetti di conservazione. Distribuzione. Le vicende complesse e affascinanti di quei luoghi vengono riproposte con testi e immagini. Accanto a quello di Dalla Vecchia, ci sono contributi di studiosi autorevoli quali Claudio Bottini, Frèdèric Manns e Gianantonio Urbani dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Renata Salvarani (docente di Storia del Cristianesimo all’Università europea di Roma), la storica dell’arte Carla Benelli coordinatrice dei progetti Ats pro Terra Santa, il dottore in Scienze religiose Giampietro Rigosa e Guido Gentile già Sovrintendente archivistico per Piemonte e Val d’Aosta.
Immagini dell’archivio Bamsphoto, di Virginio Gilberti e dello Studium Biblicum. Nonostante le difficoltà del momento, il calendario ha già raggiunto Roma, Gerusalemme e i molti che seguono le iniziative dell’associazione bresciana, ed è in distribuzione (info: associa.massolini@libero.it).
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