Cultura

Per Brescia è arrivata «L'ora del risveglio», ma in slow motion

Nel cortometraggio da SMK Factory per Fondazione Brescia Musei «un invito alla contemplazione della bellezza esteriore ed interiore»
L'ora del risveglio - SMK Factory
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«Un invito alla contemplazione della bellezza esteriore ed interiore che ci appartiene, ma allo stesso tempo uno stimolo a guardare con fiducia verso il futuro e alla condivisione come forma di resilienza». Così il regista Nicola Zambelli spiega il senso del cortometraggio «L'ora del risveglio» realizzato da SMK Factory per Fondazione Brescia Musei come omaggio alla città e al suo patrimonio storico-artistico.

Il film, realizzato in occasione della riapertura dei musei successiva al lockdown, è concepito come una performance e realizzato in cinque giorni e cinque notti. Si compone di cinque atti, scanditi in cinque versi, e vede come protagonista la figura di un custode (Davide Sforzini) che, dopo il risveglio su un prato fiorito nel Castello di Brescia, inizia un viaggio onirico all'interno di alcuni spazi museali (il Museo delle Armi Luigi Marzoli, la Pinacoteca Tosio Martinengo, il Museo di Santa Giulia e il Capitolium).

I filmati - viene spiegato - sono stati realizzati interamente attraverso la tecnica fotografica dello stop-motion e la modalità di ripresa video in super slow motion attraverso 15.000 fotografie, creando un effetto di trasfigurazione del movimento in grado di spingere l'osservatore a superare l'immobilità e la frammentazione del lock-down (rappresentato mediante il ricorso allo stop-motion) e immaginare il futuro che ci aspetta, ripartendo da un movimento in slow-motion, metafora della fase attuale che stiamo vivendo.

 

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