Cultura

Pedrini al TED: «Racconti dalle tre vite che ho vissuto finora»

Il cantautore bresciano prenderà parte alla giornata di conferenza collegata alla prestigiosa piattaforma web internazionale www.ted.com
TEDXBRESCIA AL NUOVO EDEN
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«Per preparare questo discorso dovrò "distillare" il meglio delle mie esperienze. Una bella sfida, avendo già vissuto almeno tre vite: sono emozionato e sto riflettendo su come sintetizzarle». La voce di Omar Pedrini vibra d’entusiasmo, come le corde di una chitarra rock, mentre ci racconta che prenderà parte all’evento TEDxBrescia, la giornata di conferenze collegata alla prestigiosa piattaforma web internazionale www.ted.com, che è in calendario per il 10 ottobre prossimo, al cinema Nuovo Eden (via Nino Bixio 9, in città; info dettagliate e biglietti disponibili sul sito www.tedxbrescia.it).

Uno speaker d’eccezione, che va ad arricchire di grinta e poesia la lista dei nomi già annunciati, tra i quali Paolo Fratter di SkyTg24; Lorenzo Maternini, co-founder e Country Manager Talent Garden; Michele Bologna, direttore comunicazione di Enel Green Power; Chiara Chiesa, che opera nel settore aerospaziale e organizza l’hackathon Nasa Space Apps Challenge; Armin Zadakbar, imprenditore inventore delle «ghost kitchen» durante il lockdown; Chiara Lombardi, ecologa marina per il Centro Ricerche ambiente Marino ENEA; Giuditta Celli, glaciologa che ha lavorato per il CNR.

Omar, stare sul palcoscenico per te è una condizione naturale. Salire su quello di TED ha un significato particolare? Innanzitutto sono felice di fare una cosa nuova, perché anche da musicista sul palco sono sempre alla ricerca dell’autenticità del momento: proprio per questo cambio spesso la scaletta dei miei concerti. E poi di TED mi affascina il concetto base, ossia una persona che porta le proprie idee dinanzi ad una platea, proprio come nella bellissima tradizione dello "speakers’ corner", che in Italia non ho visto fiorire, mentre in città come Londra e San Francisco - con quello di Lawrence Ferlinghetti - è normale vedere gente che esprime in pubblico il proprio pensiero. È una bella responsabilità, che mi assumo con gioia.

Il tema dell’evento è «React». Ognuno dei relatori parlerà della capacità di reagire, sotto il profilo umano e professionale. Nella tua vita hai dovuto spesso confrontarti con l’inatteso, penso ad esempio alle diverse fasi con i tuoi Timoria e alle battaglie per la tua salute. Quale sarà la tua ottica?

to scrivendo il discorso proprio in questi giorni, di certo la mia parola chiave sarà «resilienza», perché in tanti mi dicono di vedere in me la capacità di «non mollare» e mi fa piacere pensare che la mia esperienza possa essere messa al servizio degli altri.

Già le tue canzoni, in effetti, sono tracce da seguire, storie nelle quali immedesimarsi... Mi è sempre piaciuto questo termine: «tracce», anche quando è utilizzato per indicare i brani di un album. L’ho usato anche come titolo per una poesia della mia prima raccolta «Acqua d’amore ai fiori gialli».

E le canzoni, sì, sono pezzi di vita (e forse per questo vengono chiamate anche «pezzi»... parola che, invece, non amo). Profetiche quelle dell’album «2020 Speedball» che hai realizzato con i Timoria nel 1995, immaginando il futuro... Quando mi chiedono di firmare le copie del vinile faccio una dedica, poi tra parentesi scrivo «Io ve l’avevo detto».

A parte gli scherzi, siamo stati in tanti a mettere in guardia sulle condizioni dell’ambiente, iniziando dagli scrittori di fantascienza. Ci si inserisce nelle orme (ancora le tracce, insomma) di una tradizione e se ne lasciano altre, affinché vengano seguite. Questo 2020, tuttavia, è un punto fermo dal quale dovremmo ripartire. Il lockdown, mostrandoci come la natura ha riguadagnato terreno in poche settimane, ci ha offerto l’occasione di riflettere sul nostro stile di vita, su come potremmo salvare il Pianeta.

Cosa pensi che accadrà, adesso? Vedo dinanzi a noi due strade: la rivoluzione culturale pacifica o la preghiera. Per il momento mi fermo qui, ci sto ragionando. Una certezza c’è: di sicuro dobbiamo rimboccarci le maniche se vogliamo risolvere i problemi ambientali e sociali del nostro tempo. 

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