Cultura

Panettone anche fuori stagione: per i bresciani è sì

Strano? Anche no: il celebre lievitato viene richiesto e gustato anche nella bella stagione
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Cena tra amici in terrazza, lanterne accese, ortensie al centro del tavolo. È estate e i piatti si riempiono di spaghetti al pesto di pistacchi e tartare di tonno. Poi arriva il dolce: gelato? cheesecake? No no, per tutti entra in scena una bella fetta di panettone al bergamotto. Strano? Anche no: il celebre lievitato viene richiesto e gustato anche nella bella stagione.

Parola del maestro Iginio Massari: «Io lo propongo in estate da 40 anni - taglia corto il pasticciere pluridecorato -. In origine furono i clienti a commissionarmelo subito dopo Pasqua. Da allora non ho mai smesso di farlo». E i bresciani apprezzano. «Il panettone ha successo per via della tradizione, ma anche perché è buono e nutriente. Quindi non c’è da stupirsi se viene consumato anche in estate».

Col moscato. Noi, girovagando qua e là nei regni del gusto, l’abbiamo sorpreso in bella mostra alla «Di Novo» di Manerba nella versione albicocca e lime (e al caffè, per un hotel di Parigi). Ma anche «Da Roberto» a Erbusco. Qui Giovanni Cavalleri aggiunge all’impasto una nota di zenzero: «Noi suggeriamo di mangiarlo dopo i pasti con il moscato o a colazione».

A Paratico il 5 agosto il panettone è stato il protagonista di una festa sul lungolago con tanto di lucine e stelle di Natale. E in città ha avuto successo da «Zilioli»: «Un mese fa, visto che dovevamo realizzarne alcune decine da inviare a Marsiglia, ne abbiamo preparati anche altri da tenere in negozio - ci spiegano in via Cadorna -: i clienti hanno apprezzato». A Bagnolo, da «Sirani», lo si può trovare tutto l’anno impreziosito da fragoline di bosco. «È il nostro Re Ottavo da Milano - raccontano -: "Re" perché il panettone è il re della pasticceria, "Ottavo" perché lo proponiamo anche diviso in 8 fette e "da Milano" perché questa versione è milanese, ossia bassa e larga.

Al ristorante, poi, il panettone, una volta abbrustolito, diventa una bruschetta che serviamo come antipasto abbinata a pata negra e burrata, acciughe o gorgonzola». Mignon per le Quadre. Non è agosto se non si mangia il panettone anche a Chiari, da «Rovetta». «Per noi è una tradizione - ci spiega la titolare, Roberta Piantoni -. Rispetto al Natale, quando viene acquistato anche per fare un regalo, ora chi lo compra lo consuma in famiglia».

A Chiari il panettone viene talmente apprezzato che «Rovetta» per le Quadre propone un’edizione con cioccolato bianco e caffè anche mignon. «Noi - aggiunge Massimo Tacconi dell’omonima pasticceria di Brescia - facciamo un’infornata a settembre quando si inizia ad aver voglia di sapori diversi, meno estivi. Servirlo in agosto mi sembra un po’ una forzatura, che capisco se viene intesa come un’occasione per far conoscere le nostre tradizioni ai turisti stranieri».

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