Cultura

Michele Gazich: un disco che si fa storia, dal 7 settembre

Lo «scrittore di canzoni» bresciano pubblica «Temuto come grido, atteso come canto»
L’artista Michele Gazich al lavoro a San Servolo // FOTO PAOLO BRILLO
L’artista Michele Gazich al lavoro a San Servolo // FOTO PAOLO BRILLO
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A ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali. A quaranta dalla Legge Basaglia. E a cinquanta dal Sessantotto. Esce in questo 2018 così carico di ricorrenze il nuovo album di Michele Gazich, «Temuto come grido, atteso come canto».

Lo «scrittore di canzoni» che oggi è il più internazionale dei musicisti bresciani lo pubblicherà, su etichetta FonoBisanzio, il 7 settembre. Vi sarà un’anteprima a Venezia il 2 settembre al Museo ebraico nello storico ghetto; ma non mancherà una presentazione anche a Brescia.

Proprio nella città lagunare l’opera è nata, figlia del progetto «Waterlines - Residenze letterarie e artistiche», grazie al quale Gazich ha vissuto per un mese, nell’ottobre scorso, sull’isola di San Servolo, ch’è stata manicomio dal 1725 al 1978. Qui Michele ha avuto accesso all’archivio.

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