Cultura

La più affascinante sala al mondo? È in centro a Brescia

Lo sostiene il settimanale tedesco Die Zeit, in un articolo dedicato alla Sala delle Dame, attribuita al Moretto, a Palazzo Salvadego
La sala del Moretto, a Palazzo Salvadego © www.giornaledibrescia.it
La sala del Moretto, a Palazzo Salvadego © www.giornaledibrescia.it
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Una sorpresa inaspettata. Una bellezza di provincia, seminascosta. Anzi, «la sala più affascinante del mondo», quella in cui, recita il titolo del pezzo, «comandano le donne». 

In termini decisamente entusiastici, il settimanale tedesco Die Zeit ha dedicato un articolo alla Sala delle Dame, attribuita al Moretto, custodita all’interno del Circolo al Teatro, negli spazi di Palazzo Salvadego, in via Dante 17. L’autrice del pezzo, Anna Katharina Fröhlich, racconta della sua visita alla sala in un numero in cui vari giornalisti e scrittori sono chiamati a tracciare un bilancio del 2017. Per Fröhlich, la (personale) scoperta degli affreschi è la cosa più significativa avvenuta lo scorso anno. 

Accompagnata da un amico, Salvatore, la scrittrice ha modo di vedere gli affreschi dell’artista bresciano Alessandro Bonvicino, detto il Moretto. A dire il vero l’attribuzione è dibattuta, come spesso capita, ma la scuola è certamente morettiana: nella scena si vedono otto dame riccamente vestite, con alle spalle, spiega l'articolo, un paesaggio lombardo con le ville di campagna dei Martinengo e dei Gonzaga. E una delle modelle usate per realizzare l’opera è proprio Eleonora Gonzaga, che nel 1543 sposò il conte Gerolamo Martinengo. 

«Ecco una perfetta rappresentazione della ginecocrazia - dice l’accompagnatore della scrittrice -. Donne possedute dalla passione per il loro nome, per la loro ricchezza e per il loro potere! Siedono orgogliose sulle rispettive proprietà (...). Dove, al mondo, esiste una sala in cui sono soltanto le donne a dominare?».

L’articolo trasuda ammirazione per queste figure femminili, oltre che per lo splendore degli affreschi che ricoprono la sala. «Possano queste belle donne contrastare ancora per molti secoli la furia distruttiva degli uomini!», si augura l’amico di Anna Katharina Fröhlich. La quale, chiudendo l’articolo, parla per l’appunto della «sala più affascinante del mondo». Un tesoro nascosto, visitabile su richiesta e durante le Giornate del Fai. Può darsi che ci voglia del tempo, ma ne vale la pena. 

Durante le Giornate del Fai sono arrivate anche duemila persone in un fine settimana a visitare la sala, decisamente più godibile al di fuori di eventi organizzati. Una volta lasciate le giacche nel guardaroba, si entra nell’atmosfera ovattata del circolo privato: per diventarne membri serve la presentazione da parte di due soci e l’approvazione degli altri, circa centotrenta, con voto severissimo.

La stanza è visitabile in occasioni come le Giornate del Fai. © www.giornaledibrescia.it
La stanza è visitabile in occasioni come le Giornate del Fai. © www.giornaledibrescia.it

Nella stanza completamente affrescata ogni tanto può arrivare il vociare di una partita a bridge, ma è facile perdere il senso del tempo e dello spazio, sotto gli sguardi orgogliosi delle dame cinquecentesche. Ce n’è una che per fissarti dritto negli occhi torce il collo al limite della rottura: non soffre, ma sfida. E si gode la compagnia, aspettando di essere lasciata sola con le altre compagne nel più riservato dei club, in cui non è più prevista ammissione. 

 

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