Cultura

La fiction Don Matteo compie vent'anni

Dal 9 gennaio andrà in onda la dodicesima stagione del telefilm con protagonisti Terence Hill e Nino Frassica
Terence Hill nei panni di Don Matteo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Terence Hill nei panni di Don Matteo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Diversi, che di più non si può, ma complici, e speculari al tempo stesso, il primo parla il necessario, voce pacata, ha gli occhi azzurri, un tempo lo chiamavano Trinità. L'altro ha la battuta tagliente, non riesci a guardarlo negli occhi perché ti fa venire il dubbio, sempre, che si stia burlando di te. 

Una cosa è certa: si capiscono con uno sguardo. Terence Hill e Nino Frassica, in tv rispettivamente Don Matteo e il maresciallo Cecchini, amici autentici anche nella vita. Dal 9 gennaio andrà in onda su Rai1 la dodicesima stagione della fiction campione di ascolti (la precedente stagione ha registrato 8,5 milioni di spettatori), realizzata dal 2000 da Lux Vide con Rai Fiction, prodotta da Luca e Matilde Bernabei. A firmare la regia quest'anno Raffaele Androsiglio e Cosimo Alemà. 

In vent'anni è cambiata l'Italia, ma per milioni di appassionati il sacerdote detective è diventato quasi uno di famiglia. Frassica e Hill nel corso di questi lunghi anni si sono prima studiati, rispettati profondamente, infine è esplosa l'amicizia. «Terence Hill è un amico, un gran signore, unico, spirituale - dice Frassica -. Per me è un mito». Dall'altra parte fa coro l'attore, Mario Girotti, in arte Terence Hill, classe 1939: «Senza Nino non sarebbe lo stesso, perché lui è la parte concreta della commedia di Don Matteo, ma fa anche commuovere in certi momenti riesce a far combaciare alla perfezione insieme le due cose». 

Nel corso del tempo si sono aggiunte le nuove generazioni. La dodicesima stagione - rinnovata nel format - è un viaggio nella società di oggi,: dieci film, uno a serata, con una forte unità tematica incentrati sul contenuto dei Dieci Comandamenti, attualizzati e riletti non solo in chiave religiosa, ma anche laica. Al centro della narrazione sempre Don Matteo, la Capitana Anna Olivieri (Maria Chiara Giannetta) e il Maresciallo, ma tornano anche Nathalie Guetta, Maurizio Lastrico, Francesco Scali e tanti altri. 

Per i due attori protagonisti, quale tra i comandamenti è quello che non si può transigere, il peccato che l'uomo in assoluto non può commettere? «Sicuramente l'omicidio - dice Terence Hill dopo un momento di pausa -, nel senso più esteso del termine. Esistono oggi tanti modi di uccidere, puoi annientare una persona, la sua dignità, renderlo niente». «Mica puoi paragonarlo al non desiderare la donna d'altri - aggiunge Frassica -, anche perché una cosa è desiderare, un pensiero». Ma il segreto di Don Matteo, Terence e Nino lo hanno scoperto, in fondo le serie tv sono cambiate? «Crediamo - risponde il protagonista - dipenda dalla commistione di generi e storie. Su Don Matteo ho voluto ad esempio non si sapesse nulla del suo passato, come lo fu per Trinità. Due figure che hanno in comune la solitudine». Mentre su Cecchini, replica Nino «conosciamo tutto». 

È vero che la tonaca è sempre la stessa? «Sì, a un certo punto sembravo uno straccione, le toppe sono autentiche. Adesso poi che abbiamo questo papa Francesco che è straordinario, e ci sta dando a tutti un grande esempio, ci manca che Don Matteo si metta a lucido». La bicicletta no, ma il modello è «antico, senza marce». Hill ricorda: «Quando mi proposero allora una fiction con un prete, trovai una motocicletta storica. Una settimana prima di cominciare a girare mi chiama il regista Enrico Oldoini: "Devo darti un dolore: il tuo prete non lo vedo in moto ma in bicicletta. Pensaci è più atletico, simpatico". Aveva ragione lui». «Nelle prime stagioni la mia preoccupazione era di renderlo credibile - prosegue Hill -, dal momento che il pubblico era abituato a vedermi come un cowboy. Poi pian piano la gente si è affezionata e io mi lascio coinvolgere nelle scene divertenti, soprattutto quelle con Nino Frassica. Adesso gli sceneggiatori lo hanno attualizzato, è più veloce, forse troppo per i miei gusti, anche perché se vediamo Montalbano, che continua a fare ascolti strepitosi i più alti, ecco non cambia mai, neanche la macchina. Invece dicono che è meglio così e in effetti gli ascolti vanno bene». Frassica aggiunge: «Noi siamo contemporanei, ci rinnoviamo ogni anno». Fareste il tredicesimo don Matteo? «A noi non lo dicono, aspettano prima di vedere come vanno gli ascolti - replicano in coro -, ma ovvio che siamo pronti». 

Nel frattempo, la dodicesima stagione si presenta ricca nel cast: ai volti noti e ai personaggi consolidati si aggiungono numerose guest star del calibro di Fabio Rovazzi, Christiane Filangieri, Simone Montedoro, Giorgia Surina, Nadir Caselli, Simona Cavallari, Paolo De Vita, The Jackal, Elena Sofia Ricci (nel ruolo di se stessa), Antonio Catania, Stefano Dionisi.

 

 

 

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