Cultura

In riflessione lungo il fiume Oglio per «essere umani»

La 15esima edizione dei «Filosofi» riparte il 21 settembre da Lograto: coinvolti 23 comuni
TORNA FILOSOFI LUNGO L'OGLIO
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I Filosofi lungo l’Oglio entrano in campo per il quindicesimo anno consecutivo. Filosofia come industria, bresciani come figli dell’agorà, l’Oglio come pretesto per affermare una rinascita culturale, un luogo liquido di intelligenza e di analisi. Ideatrice, fondatrice, organizzatrice in un tipo unico di personalità, Francesca Nodari, lei stessa filosofa e la sua Atene nella bella cascina di famiglia, «Le Vittorie», nel cuore della pianura bresciana.

Il festival apre il 21 settembre e termina il 30 ottobre. La presentazione in Broletto insieme a sindaci e rappresentanti di sindaci dei paesi e della città attraversate dal Festival. La parola d’ordine in cui si scaverà - spiega Francesca Nodari - è «essere umani» e Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di umanità, di humus, di profondità di terra, di cercarsi e comporre amore ragionato. Intorno a Nodari le istituzioni, la Prefettura rappresentata dal dirigente Stefano Simeone, il presidente della Provincia Samuele Alghisi, il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, i paesi con i loro eletti. Quante sono queste comunità intorno al super tavolo prefettizio? Sono più di venti comunità, sparse su mezza Lombardia; si sorpassano i confini delle province si viaggia su Brescia, Bergamo e Cremona, paesi che hanno i nostri nomi noti e quindi si intitolano a Caravaggio, a Treviglio, si iscrivono nelle reni di una vasta terra lombarda. Il Festival dilaga in tempo di indifferenza e questo è un segno di un controcorrente inesausto e inesauribile, il segno che quando si crede e si fatica non c’è vento contrario e clima infausto che tengano. In quindici anni di Festival, molti leader nazionali ed internazionali della filosofia (Bodei, De Benedetti...) si sono rappresentati e sono morti per affermare la lunghezza di una manifestazione che accoglie la vita e la morte come conseguenza naturale, flusso di dolorosa e normale confluenza al mare misterioso dove si passa tutti e tutti non si ritorna, se non nelle parole dei vivi.

Il Festival, in fondo, è la parola dei vivi e dei morti. Pensatori. A declinare il concetto di «essere umani» ben 26 studiosi e pensatori contemporanei tra i più illustri a livello italiano e internazionale;tra i tanti relatori: Enzo Bianchi, Chiara Saraceno, Gustavo Zagrebelsky, il cardinale Matteo Maria Zuppi, Umberto Galimberti, Stefano Zamagni, Marco Ermentini, Duccio Demetrio, Marco Vannini, Anna Foa, Abraham Yehoshua, Francesca Rigotti, Haim Baharier, Elena Pulcini, Massimo Cacciari, Silvia Vegetti Finzi, Maria Rita Parsi. Il primo appuntamento sarà il 21 settembre, alle 21 a villa Morando a Lograto, con Umberto Curi. Durante il periodo più acuto del Covid abbiamo compreso bene che non si vincono certe sfide se non con un di più di umanità. La lectio del cardinale Matteo Maria Zuppi a Brescia, intitolata «Odierai il prossimo tuo» (il 13 ottobre alle 21 all’auditorium San Barnaba in città), esprime già il tempo che abbiamo e stiamo passando. Noi contrastiamo chi coltiva e semina odio invece che bene. È giusto seminare umanità e se riusciamo a rilanciare questo messaggio contribuiamo a battere i seriali dell’odio che rimangono una minoranza. Noi dobbiamo sconfiggerli.

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