Cultura

Con il sole negli occhi: il pop sognante di Boy Pablo

Ha 18 anni, scrive pezzi pop perfetti e con «Everytime» ha raggiunto 2,7 milioni di visualizzazioni: ecco Boy Pablo, in Italia in primavera
Boy Pablo - Everytime
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La voce matura e riverberata, il suono sognante, la produzione precisissima, il video con quell’aria da loser che loser non sono, con le calzine bianche sulle ciabatte, la felpa rosa e i calzoncini da corsa, gli occhi sempre strizzati davanti alla luce del sole.

Insomma, guardando «Everytime» di Boy Pablo per la prima volta, ma anche per la seconda e la terza, uno potrebbe pensare che si tratti di un pezzo scritto e suonato da qualche vecchia volpe del pop chitarristico, affidato per creare un po’ di mistero e interesse, o per meglio dire hype, a un gruppo di ragazzini usati come figuranti. E invece no: la canzone è stata davvero composta da un diciottenne di Bergen, in Norvegia, ma di origini cilene. Con un gruppo di amici (Gabriel alla chitarra, Fredrik al basso, Erik alle tastiere e ai cori, Sigurd alla batteria), Pablo Muñoz porta avanti il progetto dal 2016.

Rispetto a tanti singoli in circolazione oggi, «Everytime» non ha tastieroni o furbizie varie anni Ottanta, il che è già un bene. Piuttosto, si ispira agli anni Novanta, a un certo pop attento a restare nell’indie, raccogliendo 2,7 milioni di visualizzazioni in sette mesi. 

«L’unica band degli anni Novanta che ho ascoltato veramente sono i Blink 182 - dice -. Sono più ispirato da gruppi come i Beatles, Arctic Monkeys, Tame Impala e Mild High Club».

Nonostante abbia all’attivo solo tre singoli e un Ep, Boy Pablo inizierà nel 2018 un tour europeo che lo porterà anche in Italia, a Torino (30 marzo, Astoria) e Bologna (1 aprile, Covo Club). Non sa bene nemmeno lui come abbia raggiunto un pubblico già così ampio.

«So solo che per la maggior parte del tempo con Everytime siamo stati sotto le ventimila visualizzazioni, poi siamo stati benedetti da internet. Voglio ringraziare tutti coloro i quali hanno condiviso il video, anche dall'Italia. Spero di vedervi a Torino e Bologna». 

Come autore sembra avere già le idee chiare. I pezzi sono maturi, come si sente nell’Ep Roy Pablo, e la produzione è all’altezza. 

«Compongo da solo tutti i brani, ma porto con me i miei migliori amici quando vado sul palco. Ho iniziato a fare musica quando avevo 13 anni, all’epoca suonavo soprattutto pop-punk. Da un paio d’anni mi sono orientato più verso l’indie e ho iniziato a comporre questo genere di canzoni. Seguo anche la produzione, anche se mio cognato Erik Thorsheim si è occupato delle registrazioni dell’Ep, portando idee precise su come arrangiare le canzoni. I tre precedenti singoli erano mixati da Matias Tellez».

 

 

Boy Pablo annuncia nuova musica per il 2018, anche se per fare un album intero vorrebbe prima sentirsi davvero pronto. Vedremo quanta strada farà «Everytime», nel frattempo, il cui video continua lentamente a diffondersi.

«Eravamo vicini a scuola. Volevamo fare un video vicini all’oceano, con la band completa. Dopo che abbiamo portato i nostri strumenti vicini alla riva, il nostro manager Fabio ha iniziato a cercare un buon punto per girare il video. All’inizio non abbiamo pensato al problema del sole negli occhi, ma dopo un po’ che stavamo girando i nostri occhi hanno iniziato a bruciare. A Fabio l’idea è sembrata grandiosa, quindi siamo andati avanti così fino alla fine. Ovviamente sono riprese terribili, ma sembra che alle persone piaccia molto». 

 

 

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