La memoria e l'impegno nelle opere di Franco Brescianini da Rovato

Lasciata la A35, l'autostrada direttissima Brescia-Milano, a Rovato Sud per raggiungere il cuore dell'antica orgogliosa capitale della Franciacorta, transitando a Lodetto di Rovato percepisco, oltre le mura di un'antica casa intrecciata al passato agricolo, il ricordo del volto mite e sorridente di Franco Brescianini da Rovato. L'artista, pittore professionista, scomparso nel gennaio del 2024, nell'anno che a settembre l'avrebbe visto celebrare il suo ottantesimo compleanno, abitava qui e nella dimora arricchita delle sue opere ti accoglieva con calore e cordialità.
Identità locale
Il nome di Franco Brescianini è legato a un intreccio di memoria, impegno e identità locale. Figura discreta e al tempo stessa determinata, Brescianini appartiene a quella generazione di uomini che hanno vissuto con serena determinazione il Novecento, attraversandone i molti cambiamenti, adattandosi a molti degli stessi, senza cambiare, però, la sostanza valoriale della propria esistenza. Chi l'ha conosciuto può testimoniare della sua generosità e convenire di quanto l'uomo, oltre che l'artista, fosse un riferimento silenzioso e tenace, capace di dare continuità a un'idea di comunità fondata sul lavoro, sulla dignità e sul senso di appartenenza.
Nato e cresciuto a Rovato, ha coltivato fin da giovane un legame profondo con la sua terra. Il mondo agricolo e quello artigiano gli hanno insegnato la concretezza, ma anche la misura: la consapevolezza che i risultati duraturi si ottengono solo con la pazienza, con la fatica quotidiana e con la capacità di guardare al di là del presente. Questa mentalità lo ha accompagnato in tutte le sue esperienze, private e pubbliche, trasformandolo in un uomo di equilibrio, ma mai di rinuncia.

Il suo impegno civile ha trovato espressione soprattutto nell'associazionismo locale. Brescianini ha saputo dare voce a una tradizione di solidarietà radicata nella cultura bresciana: quella che non fa rumore, che non cerca riconoscimenti, ma che costruisce legami duraturi e affidabili. Ha sostenuto iniziative culturali, ha promosso la memoria storica, ha valorizzato la comunità. In lui convivevano la sobrietà e una profonda passione per la vita collettiva. Non c'era retorica nei suoi gesti, semmai un rispetto autentico per la storia di Rovato è per la gente che la abita. Vien da pensare, al vostro cronista alla ricerca, Strada facendo, delle parole, se non giuste, quantomeno non banali, che l'attenzione, semplice e costante, praticata da Franco rappresenti una cifra sulla quale riflettere, a maggior ragione in un tempo, il nostro, nel quale l'immediatezza sembra prevalere sulla continuità.
Il lascito
Inoltre, il suo percorso ci ricorda che i veri custodi della memoria e del bene comune sono spesso i meno visibili. Ricordare Franco Brescianini significa allora non solo rendere omaggio a una persona, ma riconoscere il valore di una modalità diversa di intendere l'impegno: fatta di ascolto, di cura e di coerenza. È un lascito che Rovato porta con sé e che, confidiamo, possa continuare a interrogare le nuove generazioni. Noi lo ricordiamo con gratitudine per le emozioni che i suoi paesaggi e i volti, inconfondibili, delle donne protagoniste di numerose sue opere, ci hanno regalato e continuano a regalarci osservandoli. Come hanno potuto fare nei decenni i visitatori delle mostre d'arte che l'hanno visto esporre in centinaia di città italiane e di molti angoli del mondo.
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