In poche parole

Il lavoro invisibile che brucia il tempo libero

Nel commento di Augusta Amolini il consumo informatico che annienta le nostre ore più preziose
Il nostro tempo libero è sempre più prezioso
Il nostro tempo libero è sempre più prezioso
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Il tempo è l’elemento prezioso e circoscritto che ogni individuo riceve in dono unitamente alla propria vita. Nella nostra società viene costantemente eroso dai sistemi di «consumo-informatico» poiché tutte le operazioni eseguite tramite computer implicano una inevitabile cessione di tempo libero. Sono milioni le ore nelle quali i consumatori lavorano in totale gratuità, prenotando oggetti, biglietti aerei, alberghi e quant’altro.

Questo lavoro mimetizzato, ben descritto nel libro di Marie-Anne Dujarier «Il lavoro del consumatore, come co-produciamo ciò che compriamo», viene compiuto anche quando è necessario interfacciarsi con le Pubbliche Amministrazioni, con le Università e gli Enti previdenziali. Che dire poi del tempo libero che viene sottratto ai «lavoratori-risparmiatori» per le attività di home banking? Paradossalmente la legittima ricerca di risparmio attraverso Internet ha azzerato una tradizione millenaria di commercio e ci ha reso inconsapevoli «lavoratori supplenti» nelle mansioni di altri lavoratori dipendenti.

Di fatto, sostituendoci nelle operazioni di registrazione e di vendita, contribuiamo indirettamente ad eliminare un capitale umano costituito da figure professionali che si esauriscono insieme ai loro negozi che chiudono i battenti. Nella dinamica trasformazione dei ruoli fra aziende di distribuzione e singoli acquirenti, il guadagno nel commercio fai-da-te risulta essere una prerogativa dei venditori i quali, attuando politiche di mercato in regime quasi di monopolio, offrono le merci a prezzi talmente ribassati da eliminare i competitor.

Seppure la funzione di internet sia ormai imprescindibile, è doveroso ricordare che la tecnologia è un supporto e non deve cancellare le relazioni umane. Il commercio che è stato il motore nello sviluppo delle civiltà da Oriente a Occidente, resta ancora oggi una parte fondamentale nello scambio di conoscenze e tolleranza. La qualità della vita viene misurata anche attraverso il godimento del tempo libero che ogni individuo deve poter dedicare a se stesso, alla sua famiglia o a ciò che ama.

Per questo motivo deve imporsi un «umanesimo globale», che collochi al centro la persona, anche in tempo di e-commerce. La classificazione dei dati raccolti e incrociati che restituiscono una profilazione su gusti e interessi dei consumatori rende ogni giorno la maglia della Rete sempre più fitta. Essa può diventare il legame virtuoso che permette l’espansione del ben d’essere, principiando dal diritto al lavoro, senza il quale nessun contatto o cambiamento vale la pena di essere intrapreso.

 

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