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La Lombardia accelera ma Fontana chiarisce: «Gradualità»

Il governatore: «Serve il confronto con i tecnici e gli scienziati». E sullo sfondo scoppia la polemica fra Pd e Lega
Lavoro e sicurezza - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Lavoro e sicurezza - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«Il viceministro Buffagni ha male interpretato la nostra idea: le attività produttive sono una competenza esclusiva del governo centrale, quindi non c'è una nostra valutazione. Noi stiamo parlando di una graduale ripresa delle attività ordinarie, da concordare con il governo». 

A dirlo il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo ieri sera a Stasera Italia, su Rete 4. Per valutare i tempi per una ripresa dall'emergenza coronavirus, secondo il governatore lombardo, è necessario «confrontarsi con i tecnici e gli scienziati, perchè serve organizzare la vita in modo diverso».

«Ad esempio, - ha dichiarato Fontana - si dovrà ragionare su una dilatazione dell'inizio del lavoro, perchè non è scritto da nessuna parte che tutte le attività debbano cominciare alla stessa ora. E non è detto che il lavoro si debba distribuire su soli cinque giorni, ma magari su tutti e sette».

Insomma, resta l'idea di fare del 4 maggio il giorno in cui si torna a ingranare la marcia, ma con tanti distinguo e molte incognite. A non mancare, al momento, a dispetto delle certezze, sono le polemiche politiche anche questo fronte. Il Pd attacca la Lega: «L'ha deciso la Regione o Salvini? Stanno passando dal terrore sul numero dei contagi di due giorni fa al liberi tutti. Un po' più di equilibrio non basterebbe» tuona il sindaco di Milano, Beppe Sala, commentando la volontà della Regione Lombardia di riaprire le attivita' a partire dal 4 maggio.

«Non sono contrario a rimettere in moto l'economia», continua Sala, ma «bisogna fornire garanzie adeguate per chi andrà a lavorare». Per riportare la gente al lavoro, aggiunge Sala, «bisogna fare i test di immunità», «in Veneto vengono ampiamente praticati», «in Lombardia siamo indietrissimo». Per questo «ho rotto gli indugi e mi sono accordato con l'Ospedale Sacco per farli in autonomia, cominciamo con i mila del personale Atm».

Di contro Matteo Salvini parla dell'intenzione di riaprire di Palazzo Lombardia come di un «un grande segnale di concretezza e di speranza, spero che il governo ne tenga conto» dichiara il leader della Lega che non manca di mandare una frecciata alla magistratura: «120mila cittadini di altre regioni sono venuti a curarsi in Lombardia, un record. In emergenza si sono creati tantissimi posti in terapia intensiva. Nessun dirigente si aspettava i monumenti ma nemmeno le inchieste. Possiamo aspettare la fine dell'epidemia prima di mandare gli ispettori in corsia?».

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