Brescia, la strategia per la A è nelle formule dei trasferimenti

Il concetto è: se si fa il «botto» e si va in serie A, la squadra è già impostata in maniera solida. Altrimenti, in caso di malaugurato flop la consolazione sarà che il Brescia non si ritroverà in un bagno di sangue economico, ma anzi i conti saranno preservati. Perché la chiave del sontuoso mercato che Massimo Cellino ha fin qui condotto è: spendere, tanto e bene, solo se ne vale la pena. E la spesa, tanta e buona, in tempi segnati dalle ricadute della pandemia, potrà essere giustificata soltanto con un salto di categoria.
Insomma, il Brescia sta riuscendo a salvare capra e cavoli col duplice obiettivo di consegnare a Pippo Inzaghi una squadra di primissimo livello e allo stesso tempo tenere sotto controllo il bilancio. Cellino, per le operazioni in entrata si è infatti inventato quella che potremmo definire la «formula dell’estate» per il Brescia: acquisire (perlopiù) giocatori in prestito con diritto di riscatto che in molti casi diventerà obbligo al raggiungimento del 60% delle presenze da 45’ dei singoli in questione. Questa formula a esempio è stata applicata per gli arrivi di Riad Bajic dall’Udinese, di Stefano Moreo dall’Empoli, di Filip Jagiello dal Genoa. Se la stagione non dovesse svilupparsi nel modo auspicato e andare male, oppure se uno dei giocatori in questione «toppasse» o si rivelasse inadatto il club, potrebbe a un certo punto decidere di centellinare le presenze e non ritrovarsi costretta a un investimento. Viceversa, in mano ci sarebbero già tre giocatori da massima serie.
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In prestito con solo diritto di riscatto ci sono invece Mattéo Tramoni - riscatto tra il milione e mezzo e i due milioni - e Mehdi Léris - riscatto a 3 milioni -. Cifre importanti, ma starà comunque al Brescia decidere cosa fare una volta al dunque. Sarebbero investimenti pesanti, ma che date le premesse varrebbero assolutamente il gioco perché le premesse sono quelle di una crescita esponenziale della loro quotazione attuale e scritta nei patti.
L’obbligo di riscatto «secco» dalla Salernitana c’è per Michele Cavion, ma in questo caso si tratta di un costo sostenibile a prescindere, mentre come Massimo Bertagnoli, arrivato dal fallimento del Chievo e quindi a zero, Giacomo Olzer è arrivato a titolo definitivo nell’affare Tonali con valutazione 3 milioni: nella testa del Brescia può essere il «crack» del futuro.
L’asticella si è alzata, la sfida è lanciata e gli investimenti sono pronti: questo intende Cellino quando dice - ed è la chiave della sua intervista - «c’è un progetto Brescia del quale Inzaghi fa parte, non viceversa: adesso siamo strutturati per andare in serie A».
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