Zanzara tigre, due mosse per «combatterla»

Tolleranza zero per la zanzara tigre. Poiché l'insetto prolifera, si sa, anche in un bicchiere d'acqua dimenticato all'aperto, il Settore ambiente del Comune corre ai ripari e, oltre ad una serie di interventi su aree pubbliche e private, rinnova l'ordinanza che punisce, con multe sino a 500 euro, i cittadini che abbandonano contenitori senza svuotarli.
Riparte la campagna di contenimento della diffusione della famigerata «Aedes albopictus» disinfestando l'ambiente pubblico attraverso trattamenti specifici negli oltre 40mila tombini; lanciando, come fatto lo scorso anno a San Polo, un autentico «porta a porta» degli alpini al villaggio Sereno, in visita con informazioni e pastiglie larvicide gratuite a seicento famiglie residenti.
La zanzara tigre è un insetto che si adatta anche in piccolissime quantità di acqua ristagnante e si diffonde con facilità. «Il modo più efficace di combatterla è la prevenzione che si attua - ha spiegato l'assessore all'Ambiente, Paola Vilardi - con l'aiuto di tutti». Come dire che se il Comune fa la sua parte disinfestando, monitorando (ogni settimana si verificheranno le 60 ovitrappole distribuite ad hoc per calcolare i tempi riproduttivi), i bresciani devono alzare la guardia tra i recinti dei loro giardini, negli orti, sui terrazzi. Non si devono abbandonare secchi, ciotole, sottovasi o qualsiasi oggetto in grado di trattenere acqua piovana; se fosse inevitabile, coprirli o capovolgerli. Allo stesso modo vanno pulite con frequenza fontane e vasche e utilizzate le pastiglie che si possono richiedere nelle cinque Circoscrizioni e al Settore Ambiente di via Marconi. «La presenza della zanzara tigre è ormai endemica - ha ribadito l'assessore Vilardi - vanno adottati, quindi, tutti i comportamenti corretti per rallentarne al massimo la proliferazione».
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