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Yukon artic ultra, testa a testa tra Ghidoni e Corbarieu

Percorso un terzo della gara. Ma a fare paura sono le ultime 50 miglia, dove l'esperienza di Chicco potrebbe fare la differenza
  • Enrico Ghidoni in gara
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Continua senza sosta l'impresa di Enrico «Chicco» Ghidoni, l'ultramaratoneta valtrumplino tornato in Canada per affrontare, per l'ennesima volta, la Yukon artic ultra, i 700 chilometri che dividono Whitehorse da Dawson City, da percorrere a piedi, con gli sci o in fat bike.

 

 

 

In questi minuti gli ottanta concorrenti procedono verso il checkpoint di McCabe Creek dopo aver superato Carmacks. In testa per i primi due giorni, Enrico (65 candeline spente e quattro Yukon vinte in tutte e tre le specialità) è stato superato dal 49enne francese, Thierry Corbarieu. Segue il 46enne americano Christof Teuscher. I tre si trovano in poche miglia di distanza l'uno dall'altro e viaggiano praticamente insieme da Ken Lake.

 

 

A questo punto è stata percorsa più di un terzo della distanza che separa Whitehorse da Dawson, ma la gara è ancora lunghissima e l'esperienza di Enrico, «la leggenda della Yukon artic», può fare la differenza. Quello che spaventa di più i concorrenti sono infatti le ultime 50 miglia di questa massacrante gara: da 600 metri sul livello del mare attuali, gli atleti dovranno infatti scendere a 450 metri, per poi risalire a 1.100 metri prima dell'ultimo checkpoint di Indian River. Tutto in condizioni meteo estreme con temperature che possono raggiugnere i -50 gradi. Ma non è finita, manca ancora l'ultimo tratto di 80 chilometri: si torna a scendere a 500 mslm per poi risalire a 1100 e ridiscendere in pianura fino Dawson City. Per questo la gara è ancora tutta aperta.

Per seguire in diretta i concorrenti: http://trackleaders.com/yukonultra19

 

 

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