Atteggiamento e testa giusta: questa Valsabbina piace e intriga

Ciò che fa ben sperare è l’atteggiamento, delle singole e del gruppo; quella fame, quella cattiveria agonistica che tanto erano mancate in passato e che invece ora si ritrovano in uno sguardo, in un gesto, in un’esultanza.
E poi ci sono la compattezza, il carattere, la perseveranza, pure l’indulgenza, quest'ultima verso se stessi e verso un gioco che può anche non essere perfetto in certi frangenti, perché ciò che conta è che sia efficace.
Novità
È una Banca Valsabbina Millenium Brescia nuova negli interpreti, ma anche nei tratti identitari quella che ha fatto irruzione nel campionato di A2 femminile presentandosi con due vittorie in tre set, prima contro Mondovì e poi contro Lecco.
È vero che un banco di prova «pesante» ancora non c’è stato, e in tal senso qualche indicazione in più potrebbe arrivare domenica dalla trasferta isolana contro Messina (alle 16), ma al netto di ciò, è altrettanto vero che la formazione che si è mossa nelle prime due uscite, pur essendo ancora in rodaggio, oltre a non farsi trascinare in trame caotiche e nella frenesia da chi ha di fronte, si muove bene, si diverte e fa divertire.
Meccanismi
Vuoi per un gioco che riesce ad essere veloce e una regia di Scacchetti che già ha con i centrali Tonello e Meli una buonissima intesa, vuoi per degli attaccanti che si compensano e che hanno braccia capaci di far male e colpire a ripetizione, vuoi anche perché quando c’è da stringere i denti nessuna si tira indietro. Sta di fatto che questa Brescia intriga.
Anche perché c’è ancora molto da scoprire soprattutto guardando ai singoli, alle bocche da fuoco al debutto nel nostro campionato. L’opposto Davidovic pare essersi perfettamente adattata (ed è una delle maggiori portatrici di quella cattiveria di cui si diceva prima) e la 18enne nazionale slovena Siftar, ingaggiata dopo l’infortunio di Bikatal, in squadra praticamente da una decina di giorni, si sta già prendendo la scena per potenziale, colpi e testa. A completare lo scacchiere vi sono poi Pistolesi, elemento sin qui di grande equilibrio, e Scognamillo (ma da queste parti non è una sorpresa) ministro della difesa. Senza dimenticare la panchina, senza dubbio di valore.
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