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Tennistavolo Marco Polo, una squadra unita che conquista i territori della A2

Le avventure di Marchese, Chokry, della star Bisi, Bassi, Moras e Rossini: l’obiettivo ora è la salvezza
La squadra: da sinistra Chokry, Bisi, Marchese, l'allenatore Rossini e Bassi © www.giornaledibrescia.it
La squadra: da sinistra Chokry, Bisi, Marchese, l'allenatore Rossini e Bassi © www.giornaledibrescia.it
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Una volta quelli del Marco Polo facevano fatica a trovare i campi di gara, ricavati in angusti oratori. Ora i viaggi li fanno in pulmino, il prossimo sarà in aereo alla volta di Sassari e dai match autoarbitrati nelle categorie minori sono passati a quelli in palasport riservati solo a loro. Amici cresciuti insieme, promozione dopo promozione sono arrivati in A2 dopo essere partiti dall’inferno delle categorie minori, con trasferte iniziate all’alba, panini mangiati in fretta tra un match e l’altro, rientri a tarda sera. Filippo Marchese ha cominciato addirittura dalla D1, aveva 15 anni nel 2011 quando i più grandi del Marco Polo tennistavolo se lo portavano dietro in auto nel Mantovano.

«In certe palestre - ricorda - non c’erano nemmeno le sedie dove appoggiare le borse». L’anno dopo, in C2, lo raggiunse Abdou Chokry, dal 2000 in Italia dopo anni nelle Nazionali giovanili del Marocco («ormai mi sento bresciano, i miei migliori amici sono tutti qui», racconta).

Abdou Chrokry, in Italia dal 2000, si è formato professionalmente in Marocco © www.giornaledibrescia.it
Abdou Chrokry, in Italia dal 2000, si è formato professionalmente in Marocco © www.giornaledibrescia.it

I due vinsero anche quel torneo e nel 2013-2014 arrivò Davide Rossini che, a sua volta, aveva vestito più volte la maglia azzurra con le selezioni minori («Quando l’impegno diventò a tempo pieno preferii scegliermi una dimensione meno competitiva», ricorda). I tre regalarono alla società la terza promozione in tre anni, e dalla B2 in poi non si sono più lasciati. La scalata è proseguita col passaggio in B1 culminato quest’anno con la promozione nella serie A2 di tennistavolo. Il battesimo del fuoco non è stato indolore. «Ci siamo preparati l’intera estate - ricorda Chokry -, ma poi alla prima giornata abbiamo perso nettamente a Milano. Sembrava che tutti i nostri sforzi fossero stati inutili». Invece la musica è cambiata. Il Marco Polo ha chiuso il girone di andata con quattro vittorie su sette e ha già ipotecato una buona fetta di salvezza.

Rinforzo

Ci voleva un giocatore forte e scuro. Il Marco Polo è ricorso a un autentico pezzo da novanta, Paolo Bisi, 32 anni, originario di Modena, ex azzurro con 26 titoli nazionali e dieci tornei di A1 alle spalle. Da qualche anno è sceso di categoria, l’anno scorso in A2 ha vinto 26 match su 27 e ha portato il Prato nel massimo campionato. «L’obiettivo, stavolta, è la permanenza - chiarisce -. Non è stato difficile inserirmi in un ambiente così unito, del resto conoscevo già Rossini per aver condiviso con lui le esperienze nella Nazionale giovanile. Le responsabilità non mi pesano, anzi mi danno una carica in più». Bisi ha portato certezze e professionalità.

«Una volta l’ho visto riscaldarsi oltre mezz’ora prima di un affrontare un avversario di gran lunga meno forte di lui - ricorda Chokry -. Ho capito cosa vuol dire interpretare questo sport ai massimi livelli». Bisi non ha tradito le attese, garantendo in ogni gara due vittorie su due (unica sconfitta a Cascina). Per vincere le partite bisogna però assicurarsi altri due singolari, e qui si è vista la forza della squadra. Perché si sono aggiudicati tre preziosissimi incontri a testa Marchese e Chokry, e ha dato il proprio contributo (due successi) anche Leonardo Bassi, 19 anni, arrivato dal Castelgoffredo. «Sento fiducia attorno a me», racconta. Tanta gliela trasmette Davide Rossini, che da qualche anno ricopre il ruolo di allenatore.

«L’impegno è aumentato - racconta il tecnico -. Ora, nelle sedute, lavoriamo soprattutto sulla qualità. A questi livelli è difficile trovare avversari con punti deboli. La salvezza? Siamo sulla buona strada. Nel girone di ritorno, però, i valori potrebbero essere stravolti dal mercato di riparazione».

Tra gli obiettivi c’è quello di far giocare - a salvezza raggiunta - Stefano Moras, 21 anni, che l’anno scorso diede il proprio contributo alla promozione. Quest’anno ha fatto due passi indietro. «Davanti alla prospettiva di giocare poco, ho preferito la B2 con la seconda squadra e l’obiettivo è di vincerla». Non si perde comunque un allenamento né una partita della prima squadra, della quale è il più scatenato tifoso. «Il mio sogno? Vedere il Marco Polo ad alti livelli per molti anni ancora, così da poterci un giorno giocare da titolare».

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