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Sul Giro d'Italia si abbatte il Covid, due team si ritirano

Si tratta della Mitchelton-Scott e della Jumbo-Visma. Oggi sono stati trovati 8 positivi, tra cui due corridori
Il team Mitchelton-Scott si è ritirato dal Giro d'Italia - Foto Ansa/Luca Zennaro © www.giornaledibrescia.it
Il team Mitchelton-Scott si è ritirato dal Giro d'Italia - Foto Ansa/Luca Zennaro © www.giornaledibrescia.it
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Il Covid-19 disegna scenari preoccupanti al 103esimo Giro d'Italia di ciclismo, rimodulato in versione autunnale, ma il cui esito finale è sotto l'effetto della tempesta della seconda ondata dell'epidemia.

Dopo la positività di Yates emergono altri otto contagiati, di cui due corridori. Sono due i team che si ritirano, la Mitchelton-Scott e la Jumbo-Visma, ma «l'obiettivo è quello di arrivare fino in fondo, a Milano»; assicura Vegni.

I tamponi su corridori e staff delle squadre in lizza, programmati nel primo giorno di riposo, hanno frazionato e ridotto la carovana, costringendo peraltro uno dei favoriti alla maglia rosa di Milano, l'olandese Steven Kruijswijk (grande sconfitto, da Nibali, nel Giro 2016 dopo il volo sulla neve nella discesa del Colle dell'Agnello), ad alzare bandiera bianca per la positività riscontrata al virus.

Idem per l'australiano Michael Matthews che, fra il 2014 e il 2015, trascorse anche alcuni giorni in maglia rosa, per i componenti della Jumbo-Visma (la squadra di Kruijswijk) e per la Mitchelton-Scott, all'interno della quale i casi di positività riscontrati sono stati addirittura sei (coinvolti membri dello staff, non corridori).

Nei giorni scorsi il Covid-19 aveva costretto a fermarsi un altro uomo della Mitchelton-Scott, Simon Yates, pure lui tra i favoriti.

Oggi il numero degli appiedati è notevolmente lievitato, al punto che - alla partenza della tappa numero 10 odierna - si sono presentati in 145 (dei 176 partiti il 3 ottobre da Palermo) al foglio firma. Il Giro, però, non si ferma, perché «l'obiettivo - parole del direttore di corsa, Mauro Vegni - è di arrivare a Milano, domenica 25 ottobre». Ci riuscirà la corsa rosa?

Al momento la Asl locale non ha acceso spie di allarme, ma è chiaro che la situazione andrà monitorata secondo il protocollo fissato all'interno di un gruppo che si muove compatto in giro per le strade di tutta Italia. «Stiamo facendo tutto il possibile per affrontare questo Giro a ottobre, per condurlo in porto con dignità e regolarità», aggiunge Vegni. 

Che poi rilancia: «Abbiamo avuto gli esiti degli oltre 500 controlli molecolari, effettuati fra domenica e ieri. Abbiamo avuto quattro casi di positività nella Mitchelton, che aveva già avuto un problema con Simon Yates, e altrettanti nella carovana, con due corridori e altrettanti membri degli staff. Il nostro sforzo continua a essere quello di tenere sotto controllo la situazione e chiusa la nostra bolla: nel prossimo giorno di riposo sottoporremo tutti a nuovi tamponi molecolari PCR come da protocollo Uci, ma noi vogliamo fare di più. Questa mattina tutte le squadre coinvolte da casi di positività sono state sottoposte a nuovi test rapidi e lo stesso faremo dopodomani. Fino a oggi abbiamo testato quasi 1.500 corridori, più di questo è impossibile fare».

Con i ritiri eccellenti di oggi il lotto dei favoriti, intanto, si assottiglia: Thomas, Miguel Angel Lopez, Simon Yates e Kruijswijk sono fuori dai giochi, la strada verso il podio per Fuglsang, Kelderman e Nibali sembra spianarsi. Ma, attenzione al Covid-19, molto più duro di una salita al 20% di pendenza.  

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