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Semprini: «Lo dico da gussaghese: questa maglia è speciale»

Il difensore del Brescia, classe 1998, racconta la passata stagione e le aspettative per la prossima
L'intervista a Semprini nel ritiro a Darfo
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Da 12 presenze e un gol in serie A, per quanto in un'annata disgraziata, a zero partite lo scorso campionato in serie B. Sembra una favola al contrario quella di Alessandro Semprini, gussaghese classe 1998.

Prima la sensazione di toccare il cielo con un dito (gol contro il Genoa al Rigamonti, 2-2 finale), per quanto nell'annus horribilis del Brescia e con stadi vuoti; poi l’infortunio al ginocchio, il Covid, e una stagione di serie B passata a vedere i compagni dalla tribuna o peggio ancora dalla tv.

«Adesso finalmente mi sento bene, lavoro senza problemi - racconta - ma la scorsa stagione è stata difficilissima. Al di là dell'operazione al ginocchio, per il Coronavirus sono stato tre mesi lontano fisicamente dalla squadra. Una sofferenza. Ho voglia di rimettermi in gioco, ho tanta carica».

La stagione in serie A gli è servita per allungare il contratto col Brescia a giugno 2022, oltre a farsi conoscere del tutto. Lui, esterno destro di difesa, che all’occorrenza può giocare centrale e a sinistra. «Io però mi sento un esterno in tutto e per tutto, nasco calcisticamente lì ed è la posizione in cui rendo meglio». Comunque in difesa, nel reparto che durante gli allenamenti a Darfo ha spesso come avversario da fermare nelle esercitazioni... Pippo Inzaghi. «È uno stimolo in più. Ti fa vedere da campione qual è stato i movimenti che può e non può fare un attaccante: ti aiuta a crescere, facilita le situazioni».

Gussaghese di nascita, primi calci nel Cellatica: per Semprini la maglia del Brescia è qualcosa di speciale. «Per me è un onore indossarla, ma anche una responsabilità, perché essendo nato e cresciuto qui so cosa si aspetta la gente e immagino che da me voglia sempre qualcosa in più. Anche perché alla fine i tifosi sono di fatto miei amici... Quindi non un peso vestirla, ma uno stimolo in più». 

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