Rugby

Sara Seye, dal Calvisano al Mondiale

La bresciana chiamata a far parte delle trentadue azzurre che oggi partono per la Nuova Zelanda
Sara Seye -  © www.giornaledibrescia.it
Sara Seye - © www.giornaledibrescia.it
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«E’ una grande emozione della quale mi rendo conto solo adesso che la notizia è ufficiale», dice Sara Seye, 22 anni appena compiuti, pilone del Calvisano, chiamata a far parte delle trentadue azzurre che oggi partono per la Nuova Zelanda, dove dall’8 ottobre si gioca il nono Mondiale femminili di rugby. L’Italia è inserita nel Gruppo B, con Canada, Usa e Giappone (esordio il 9 ottobre contro le statunitensi a Whangarei), un girone nel quale, a detta del ct Andrea Di Giandomenico, «tutto può succedere, potremmo ottenere tutto o niente. Ma se passiamo il turno bene - ha ipotizzato l’allenatore -, il sogno di arrivare fra le prime quattro potrebbe non essere una chimera».

Ai quarti di finale si qualificano le prime due di ciascuna delle tre Pool, più le due migliori terze. Favoritissime sono le inglesi, reduci da 25 vittorie di fila, ma occhio anche alla Nuova Zelanda. L’Italia arriva alla Coppa del Mondo forte del quinto posto nel ranking dietro ad Inghilterra, Nuova Zelanda, Canada ed alla Francia, battuta il 9 settembre a Biella nell’ultimo match della lunga preparazione estiva. Contro le transalpine Sara Seye è entrata nel secondo tempo, in sostituzione di Lucia Gai, una delle veterane del gruppo. «La vittoria contro la Francia ci ha dato molta fiducia, consapevolezza - dice la Seye - ed io vado convinta di dare il massimo. Certo, c’è la parte coreografica, la Nuova Zelanda, il Paese dove il rugby è tutto, ma non mi accontento di fare una gita dall’altra parte del mondo. Parto per dare il mio contributo alla squadra».

Nata a Gardone Valtrompia, studentessa di ragioneria alle serali dell’Abba, dice che - compatibilmente con la differenza di fuso orario - quando potrà cercherà di collegarsi con la scuola per non restare troppo indietro con i programmi che quest’anno prevedono a giugno la maturità. A rugby gioca ormai da otto anni, prima seconda linea, poi flanker, da qualche stagione pilone: «Ho dovuto imparare molto e tanto sto ancora cercando di imparare ogni partita, ogni settimana», confessa. Delle formazioni iscritte al Top10 maschile, Calvisano e Colorno (5 atlete) sono le uniche ad avere anche giocatrici convocate nella nazionale femminile.

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