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Quel falso post sulla Curva Nord chiusa

Sul profilo Facebook “La tifoseria bresciana” testo spacciato per articolo del GdB online con la falsa notizia della chiusura della Nord.
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Uno spiacevole quanto clamoroso episodio di falso. E’ quello che vede, ahinoi, vittima il GdB online, al quale sabato scorso, in occasione della sfida del Brescia con il Varese, è stato attribuito un frammento di articolo – rigorosamente falsificato e artatamente fotografato sullo schermo del pc usato per la modifica - in cui si asseriva che a causa di cori razzisti levatisi dagli spalti all’indirizzo del capitano della squadra ospite - il giocatore di colore Neto Pereira - il Giudice sportivo aveva già provveduto a decretare la chiusura della Curva nord per tre giornate e a comminare una sanzione di 250mila euro.
 
Un triplo falso: non vi è stato infatti alcun coro razzista, né, di risulta, conseguenze in sede di giustizia sportiva. Né tantomeno sull’edizione online del GdB è mai apparsa una sola riga di quelle che comparivano nella foto di schermo (screenshot, per gli addetti ai lavori) postata da chi gestisce la pagina Facebook La Tifoseria bresciana.
 
Al post apparso nel tardo pomeriggio di sabato 4 ottobre – in un profluvio di bestemmie e insulti – hanno fatto seguito i commenti più o meno inviperiti e stupiti di molti tifosi, compresi quelli che in Curva Nord sabato pomeriggio c’erano e legittimamente rivendicavano il fatto che di cori razzisti non c’era stata alcuna traccia. Conseguenti erano ahinoi le accuse al GdB e ai suoi giornalisti di aver stravolto la realtà.
 
Il post incriminato è stato rimosso solamente nel primo pomeriggio di lunedì, dopo che il gestore della pagina Facebook è stato contattato e informato del fatto che i nostri uffici si stanno muovendo per tutelare in sede legale il nostro quotidiano. Al contempo è apparso un post di scuse in cui si ammette la mancata verifica di quelle che vengono indicate come foto inviate da utenti del profilo medesimo.
 
Poco importa se - per dire - sarebbe bastato aprire da un qualunque smartphone o pc il sito del Giornale di Brescia per vedere che nella diretta web come negli articoli di sintesi della sfida Brescia-Varese non vi era traccia delle righe incriminate, come pure di squalifica della Curva nord non si parlava affatto sulle pagine dedicate alla cronaca e agli approfondimenti consueti della prova delle rondinelle nell’edizione cartacea in edicola domenica. Senza contare che era del tutto inverosimile che il Giudice sportivo si pronunciasse nel breve volgere di poche ore dalla conclusione dell’evento incriminato. Se non ci fossimo attivati, in ogni caso, il post incriminato con le foto false sarebbe ancora online. E con esso accuse e insulti gratuiti all’indirizzo del nostro quotidiano.
 
Avremmo volentieri tralasciato di occuparci di questo spiacevole episodio, non fosse stato che veniva palesemente intaccato il rapporto di fiducia che ci lega ai nostri lettori. Ai quali è nostro impegno garantire notizie verificate e autentiche. In ogni caso ora la parola passa ai nostri legali.
 
 

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