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LA RIFLESSIONE

Non è mai solo sport: una staffetta che ci racconta chi siamo


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7 ago 2021, 06:50
Gli atleti della staffetta 4x100 italiana - Foto Ansa/Epa/Christian Bruna © www.giornaledibrescia.it

Gli atleti della staffetta 4x100 italiana - Foto Ansa/Epa/Christian Bruna © www.giornaledibrescia.it

Alice domandava: «Per quanto tempo è per sempre?». E il Bianconiglio rispondeva: «A volte, solo un secondo». E altre ancora solo un centesimo. Quello che ieri ha collocato Marcell, Lorenzo, Eseosa «Faustino» e Filippo nel «per sempre» dello sport. Che però - a certi livelli di imprese e di emozioni - non è mai solo sport.

Perché da lì si travalica e si entra a piedi uniti nell’immaginario collettivo. Marcell, Lorenzo, Eseosa «Faustino», Filippo e non Jacobs, Patta, Desalu e Tortu perché quei quattro capaci di imprese incredibili non sono come noi, ma sono tutti noi. Abbiamo visto cose che noi umani non avremmo mai immaginato di poter vedere. Ma soprattutto le abbiamo vissute, fin nel profondo dell’anima. La staffetta 4X100 d’oro azzurra ha rappresentato l’apoteosi: quello di ieri è stato uno dei giorni più belli dello sport italiano. Perché è stato il giorno in cui una disciplina indiscutibilmente individuale ha saputo diventare l’espressione di un movimento intero. E sarà anche colpa dell’estasi, ma viene voglia di spingersi oltre e di arrivare ad affermare che quella staffetta, ieri, ha saputo diventare l’espressione di un Paese intero.

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