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Moto Gp, l’amarezza di Rossi: fatto il «biscottone»

«L'avevo già detto giovedì, ero convinto che sarebbero andati fino in fondo, ero sicuro che avrebbero fatto il biscottone»
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Il primo gran premio l'ha vinto a 17 anni, il primo titolo mondiale a 18 ed il primo nella classe regina a 22. Ma era oggi, a 36, che Valentino Rossi avrebbe voluto scrivere la storia. Invece, il modo in cui si è visto sfilare la "decima" resterà per sempre nell'angolo più scuro della sua memoria. Anche se da sconfitto è stato acclamato anche dalla spagnola Valencia come fosse lui il vincitore.

La condanna all'ultimo posto sulla griglia del Ricardo Tormo era già una mezza sentenza, ma non ha attenuato la
convinzione di aver subito un'ingiustizia che gli ha impedito di giocarsi il titolo alla pari con Jorge Lorenzo. Nella corrida di Valencia, in casa dei «nemici» Lorenzo e Marc Marquez, Rossi cercava il successo più inatteso, sudato, desiderato. Quello con cui festeggiare 20 stagioni di gare sul palcoscenico iridato.

«L'avevo già detto giovedì, ero convinto che sarebbero andati fino in fondo, ero sicuro che avrebbero fatto il biscottone, come succede nel calcio». Lo ha detto Valentino Rossi commentando l'esito della MotoGp a
Valencia. «Sono triste, una grande occasione è sfumata e non me lo meritavo».

«Da Gp Australia è successo qualcosa di strano, il comportamento di Marquez è stato veramente imbarazzante, ha cominciato a fare il guardaspalle di Lorenzo». Ha detto ancora Valentino Rossi. «È stato bruttissimo, da Philip Island tutto è cambiato e tutti anche oggi hanno visto, il nostro sport ha fatto una figura bruttissima. E non capisco le Honda».

 

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