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Meteora Manenti, da Brescia a Parma

Come a Brescia, a parte l’epilogo con la firma e l’acquisizione, anche a Parma è andato in scena il teatrino degli annunci
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Lo potevamo immaginare. Noi come i parmensi. Manenti, Giampietro Manenti è stato arrestato per reimpiego di capitali illeciti.

L’operazione è della Guardia di Finanza di Roma, denominata ‘Oculus', su delega della Procura della Repubblica della capitale. Sono 22 gli arrestati, per peculato, associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso. Oltre 60 le perquisizioni.

Manenti, dopo aver provato l’assalto al Brescia tra le fine del 2013 e l’inizio del 2014, è diventato presidente del Parma il 9 febbraio scorso quando ha rilevato il club per un euro dalla Dastraso che a sua volta aveva acquistato la società a fine 2014 da Tommaso Ghirardi.
E come a Brescia, a parte l’epilogo con la firma e l’acquisizione, anche a Parma è andato in scena il teatrino degli annunci e delle promesse mai concretizzate.

Come non ricordarlo quando è arrivato a Brescia a bordo della sua Skoda, la tuta e la barba di tre giorni. Gli annunci all’uscita della Saniplast. Gli interventi con promessa a Parole di Calcio. I soldi che c’erano e mai arrivati sul conto di Ubi creato ad hoc e rimasti vuoto. E poi i guai con la ex per gli alimenti mai pagati. E l’addio definitivo.

Il caos per il Parma, dove Manenti è riuscito ad arrivare, potrebbe avere il suo epilogo giovedì nel tribunale fallimentare di Parma. Con dubbi sulla partita di domenica contro il Torino.

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