Mattia Zanotti, il nuovo terzino dell'Inter di Lonato classe 2003

Da Javier Zanetti a Mattia Zanotti: l’Inter ha un nuovo (baby) terzino destro su cui puntare. Stesso ruolo e fascia di pertinenza, con una sola vocale diversa di mezzo tra l’argentino classe ‘73 e il talento di Lonato nato l’11 gennaio 2003, che - per sua stessa ammissione - vede appunto nel vicepresidente del club il suo idolo.
In verità, tra loro rimane una vita che, calcisticamente parlando ad alti livelli, per il più giovane è iniziata domenica sera, quando all’83’ ha sostituito Perisic nel match vinto 4-0 dai nerazzurri sul Cagliari. Da tanto attendeva quell’istante: dopo essere stato aggregato a Džeko e soci nel ritiro estivo, era rimasto in panchina nella gara con lo Spezia disputata l’1 dicembre a San Siro. L’altro giorno, invece, accolto dal boato del pubblico, il debutto in serie A è divenuto realtà, con la maglia che ha abbracciato quattro stagioni fa e con la quale – dopo il recente rinnovo del contratto, il primo da professionista - si è legato fino al 2025.
Ora, vedendolo in campo al Meazza, la Virtus Feralpi Lonato che lo ha visto muovere i primi passi col pallone si complimenta, mentre qualcuno al Brescia potrebbe mordersi le mani: nel marzo del 2017, quando faceva parte dei Giovanissimi, la dirigenza che faceva ancora capo alla vecchia società, chiese a Zanotti - ai tempi appena 14enne - di formalizzare un tesseramento quadriennale. A posteriori, chiaro l’intento della società di accelerare le operazioni per blindarlo, con le sirene di club blasonati che volevano accaparrarselo. Quella fretta, però, ha sortito l’effetto opposto: affatto intenzionato a cedere alle pressioni del momento, il ragazzo fu messo fuori rosa dopo la mancata firma.
Corteggiato poi dall’Inter, fu facile scegliere a settembre di accasarsi ad Appiano Gentile: qui con l’Under 15 centra subito lo scudetto, migliorando poi il proprio rendimento nel vivaio con Under 18, Under 19 e Primavera, di cui è diventato capitano. Non bastasse, eccolo nella «Scala del calcio» sfornare un semi-assist all’86’ per il possibile 5-0 di Sanchez (traversa) contro il team di Mazzarri. «Sarebbe stata la ciliegina sulla torta - commenta al proposito il numero 46 ad Inter Tv -. Ma va bene così: ringrazio mister Inzaghi per l’opportunità».
E, senza scordare gli allenatori che l’hanno aiutato a crescere, un pensiero speciale per l’esordio va alle persone care presenti in tribuna: mamma Michela, papà Marco, la fidanzata Elisa e il fratello Simone, anch’egli calciatore in forza al Carpenedolo di Eccellenza, con cui Mattia si è allenato in estate insieme agli amici Luca Ruffini del Desenzano Calvina e Diego Baroni del Calcinato sotto le direttive del preparatore atletico Paolo Visani. E sul confronto con Zanetti? «Onorato del paragone – chiosa -, difficile però emularlo».
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