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Mario Tonni, 800 volte in panchina

Nell'ultima domenica di febbraio, Mario Tonni, allenatore del Toscolano, ha festeggiato la sua ottocentesima panchina tra i dilettanti. La festa è riuscita solo a metà perché nella giornata il Toscolano è stato sconfitto dal Manerba, ma le sconfitte passano e, dopo tanti anni di carriera , non lasciano il segno, mentre le 800 panchine costituiscono un record di cui il nostro può andare giustamente fiero.
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Nell'ultima domenica di febbraio, Mario Tonni, allenatore del Toscolano, ha festeggiato la sua ottocentesima panchina tra i dilettanti. La festa è riuscita solo a metà perché nella giornata il Toscolano è stato sconfitto dal Manerba, ma le sconfitte passano e, dopo tanti anni di carriera , non lasciano il segno, mentre le 800 panchine costituiscono un record di cui il nostro può andare giustamente fiero.

La sua carriera di giocatore è durata poco, perché un incidente lo ha bloccato quando aveva solo 25 anni e aveva vestito per dieci anni la maglia della Falck, prima giocando con la Juniores e poi approdando in prima squadra, ed è forse proprio a causa di questo incidente che ha potuto avere una carriera di allenatore tanto lunga fino ad arrivare al prestigioso traguardo di cui stiamo dicendo.

La carriera è iniziata proprio a Toscolano, dove ha diretto la formazione locale dal 1973 al '75;  poi quattro anni al Lonato con le promozioni dalla Seconda categoria alla Promozione, di seguito il primo ritorno a Toscolano, località che è legata a doppio filo alla sua attività e che resterà certamente parte fondamentale ed incancellabile dei suoi ricordi. Si sono succedute le panchine, citiamo alla rinfusa, senza una precisa cronologia Desenzano, Montichiari, Isorella, un periodo di inattività che non manca mai nella carriera di un tecnico (durato un paio d'anni) e così avanti fino al ritorno al Toscolano.

Pensa di raggiungere quota 1.000 panchine? «Ovviamente spero di arrivarci e di andare avanti ad allenare il più a lungo possibile: anzi, se non avessi avuto, a causa di alcuni problemi personali, una pausa di cinque anni, probabilmente ci sarei già arrivato. Però se le cose continuano ad andare come in questo periodo di tratta di un traguardo che potrei tagliare nei prossimi anni. Allenare mi diverte e non riesco nemmeno ad immaginare una domenica senza la panchina e ragazzi da dirigere».
 

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