Sport

Magoni, addio con rimpianti: «Volevo portare la Feralpi in B»

La stagione dei salodiani si è appena conclusa, Magoni se ne va, ma l’obiettivo di crescita rimane
Magoni al Barberacon con l’ex Brescia Castagnetti nell'ultima in verdeblù - © www.giornaledibrescia.it
Magoni al Barberacon con l’ex Brescia Castagnetti nell'ultima in verdeblù - © www.giornaledibrescia.it
AA

«Credo che il primo tempo di Salò contro il Palermo non lo dimenticherò mai, perché è lì che si è decisa la qualificazione alla finale play off. Ci vorrà tempo per smaltire la delusione. Abbiamo scalato la montagna, ma non siamo arrivati in cima. La mia missione era conquistare la B con la FeralpiSalò, ma non ce l’ho fatta». Il direttore sportivo Oscar Magoni si congeda così dalla società verdeblù: con soddisfazione per il lavoro svolto e per i risultati ottenuti, con un po’ di amarezza per non aver centrato il salto in serie B.

L’addio

«Devo ringraziare tutti: il presidente Pasini, il vice Capitanio e l’amministratore delegato Leali, ma anche tutti gli altri che in questi due anni mi hanno supportato e sopportato. Penso sia arrivato il momento giusto per cambiare, anche se pensavo di rimanere più a lungo. Io e il presidente ci siamo confrontati due volte, a febbraio ed in aprile, parlandoci sinceramente. Si è deciso insieme di separarci. Adesso stacco la spina e vado in vacanza: al ritorno penserò al futuro».

La stagione dei salodiani si è appena conclusa al Renzo Barbera: c’è rammarico per come è andata a finire, ma il bilancio del suo biennio sul Garda è positivo: «In due anni abbiamo ottenuto 129 punti, centrando un quarto di finale dei play off con l’Alessandria, che poi è andata in Serie B, ed una semifinale con il Palermo che è lì a giocarsi la cadetteria, più una serie di record di squadra. Quest’anno eravamo in un girone di ferro: ci siamo confrontati con un Südtirol che ha fatto più punti di tutti ed un Padova che è giunto alla finale degli spareggi».

Giovani

Gli inizi non sono stati facili per Magoni: «Sono arrivato in un momento difficile della FeralpiSalò, perché doveva cambiare modo di fare calcio. Il dover far giocare i giovani preoccupava la società. Sono orgoglioso di ogni operazione portata a termine, anche degli ultimi due classe 2003 arrivati qui, con l’aiuto del capo scout Vinazzani: l’attaccante Khadim, che ha già debuttato in prima squadra, e il portiere Ferretti, che arriva dal Carpi».

Due gli allenatori che si sono avvicendati in panchina: «Eravamo partiti con Pavanel, e già lì siamo riusciti a fare un bello scatto in avanti. Poi è arrivato Vecchi che ci ha fatto migliorare ulteriormente. Non ci sono stati grossi problemi nemmeno con il Covid, perché anche lo staff medico ha lavorato bene. Quindi ritengo che il bilancio sia stato positivo: ad oggi è il miglior lavoro che sia mai stato fatto alla FeralpiSalò».

Magoni se ne va, ma l’obiettivo serie B rimane: «Quando arrivi ai play off, però, ti accorgi che a Salò manca qualcosa rispetto a piazze come Palermo, Padova, Catanzaro e Reggio Emilia. Alla fine sei come la Fiorentina, che è forte, ma che deve affrontare i top club. Secondo me, per vincere la Serie C gli investimenti fatti negli ultimi due anni non bastano...».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia