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L'alpinismo piange Walter Bonatti

E' morto Walter Bonatti, il grande alpinista, giornalista e scrittore, molto conosciuto e amato anche a Brescia.
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E' morto Walter Bonatti, il grande alpinista, giornalista e scrittore, molto conosciuto e amato anche a Brescia;  Bonatti si è spento improvvisamente martedì sera a Roma per una malattia. Lo rende noto la casa editrice Baldini Castoldi Dalai.
La salma sarà trasportata a Lecco dove sabato e domenica sarà allestita la camera ardente.

Bonatti, nato a Bergamo il 22 giugno 1930, inizia la sua attività sportiva da ginnasta nella società monzese Forti e Liberi. Compie le sue prime scalate sulle Prealpi lombarde nel 1948. Nel 1950 tenta la sua prima grande impresa, la parete est del Grand Capucin, che ripete nel 1951. Nel 1952 è la volta dell'Aiguille Noire de Peuterey.

Nel 1953 compie la prima invernale alla parete nord della Cima Grande di Lavaredo e la prima invernale alla Cima Ovest. Tre le sue imprese più importanti si segnala nel 1954 la spedizione italiana capitanata da Ardito Desio, che lo porterà con Achille Compagnoni e Lino Lacedelli sulla cima del K2; con i suoi 23 anni, è il più giovane della spedizione.

Per anni fu al centro di polemiche per il ruolo ricoperto durante la scalata, nella quale fu costretto a bivaccare a oltre 8.000 metri di quota e si salvò miracolosamente. Dopo un lungo caso giudiziario, sia i Tribunali sia lo stesso Cai riconobbero la sua versione come l’unica vera.

Negli anni seguenti compì altre imprese sul Monte Bianco (pilastro sud-ovest del Petit Dru, la Poire, il Pilone centrale del freney) prima di chiudere la carriera con la prima scalata invernale in solitaria del Cervino nel 1965. Successivamente si dedicò alle attività di esploratore e reporter.
Bonatti era stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce, Ordine al Merito della Repubblica Italiana e di Ufficiale della Legion d’onore francese.

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