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Lacrime sul ko con la Serbia, «ora concentriamoci sul bronzo»

Non ce l'ha fatta il Settebello a superare la Serbia che si conferma corazzata quasi imperforabile capace di schiantare le velleità azzurre
Le lacrime di Christian Presciutti, giocatore della An Brescia, dopo la semifinale con la Serbia
Le lacrime di Christian Presciutti, giocatore della An Brescia, dopo la semifinale con la Serbia
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Non ce l'ha fatta, il Settebello "bresciano", a superare lo scoglio più difficile. La Serbia si conferma corazzata quasi imperforabile, nella testa e nel fisico, e schianta le velleità azzurre anche oltre il risultato, un 10-8 (3-0, 3-2, 1-0, 3-6) che spedisce l'Italia di Sandro Campagna nelle braccia del Montenegro, già battuto nella fase eliminatoria (6-5) e sconfitto nella prima semifinale degli olimpionici della Croazia.

La squadra di Savic domina in lungo e in largo, anche per l'avvio traumatico degli azzurri: 3-0 per i
campioni del mondo e d'Europa al termine del primo tempo grazie alle marcature di Prlainovic, Nikic e Puetlovic. Campagna avrà poi da ridire per qualche fischio arbitrale che, a suo dire, ha contribuito a creare sconcerto tra le canottine tricolori. Non che le cose vadano meglio nel secondo parziale, perchè i serbi, con una difesa super e la solita cattiveria in vasca, volano sul 6-0 con Filipovic, Mitrovic e Prlainovic.

L'Italia si sblocca solo a 1'52 dall'intervallo lungo con Gallo, poi Velotto manda le sfida al riposto sul 6-2 per i serbi. Campagna mette dentro Del Lungo per Tempesti in porta ("Non è stato un cambio tecnico, volevo soltanto dare una scossa alla squadra", ammetterà), Nikic sigla il 7-2. L'ultimo round inizia con il 7-3 di Presciutti e la replica di Filipovic e di Jaksoc (9-3). Velotto firma la doppietta del
9-4, Figlioli accorcia ancora le distanze (9-5), Mandic porta i suoi in doppia cifra (10-5).

Ancora Presciutti per 10-6 per la Serbia, che difende con meno aggressività ma non rinuncia al gioco. Gallo insacca il -3 (10-7) e poi il -2 (10-8) che chiude una sfida mai in bilico nonostante lo score conclusivo.

La Serbia si prende così una rivincita sull'Italia rispetto alla semifinale di quattro anni fa a Londra e vola in finale per conquistare l'unico alloro che manca alla sua fitta bacheca, quello a cinque cerchi: alle Olimpiadi, infatti, ha finito per salire sul gradino meno nobile del podio a Pechino2008 e Londra2012 e d'argento, assieme al Montenegro, ad Atene2004.

Tempesti e compagni sfideranno sabato, alle 13 locali (le 18 in Italia), nella finale per il terzo posto che assegna il bronzo, per un altro remake del penultimo atto delle Olimpiadi, dai campioni in carica della Croazia per per 12-8 (4-3, 3-2, 1-1, 4-2). Un match non certo facile ma largamente alla portata del Settebello, che in nemmeno due giorni dovrà ricaricare le pile per tentare di regalare alla spedizione italiana a Rio de Janeiro un bronzo comunque importante.

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