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La seconda vita di Jonathan Bachini: «Concedetemi la grazia»

In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, Bachini chiede di essere riabilitato dopo la squalifica a vita a causa della cocaina
Jonathan Bachini in una foto scattata nel 2013 al Picchi di Livorno - Foto © www.giornaledibrescia.it
Jonathan Bachini in una foto scattata nel 2013 al Picchi di Livorno - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Una sola speranza: essere graziato e poter ripartire nel mondo del pallone, magari come allenatore nelle giovanili o come osservatore.

Jonathan Bachini, ex giocatore del Brescia squalificato a vita perché trovato positivo alla cocaina prima con la maglia delle rondinelle, poi con quella del Siena, nel 2006, ha raccontato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport la sua nuova vita da operaio in una ditta che si occupa di logistica nel porto di Livorno.

Ora ha 43 anni e una famiglia, spiega di avere imparato dai propri errori e sogna di poter tornare a masticare calcio. «Il messaggio che posso mandare ai giovani è di stare sempre attenti, di non fare nulla con leggerezza, di riflettere che basta un errore per compromettere tutto - ha dichiarato alla Gazzetta -. Non ne vale la pena, le conseguenze possono essere molto pesanti e ti restano dentro ben oltre l’ambito sportivo. E per quanto sia ingiusto, un errore può marchiarti per sempre».

A tredici anni dall’addio drammatico ai fasti della serie A, Bachini si rivolge al presidente della Fifa, Gianni Infantino, perché gli conceda la grazia. «È giusto che paghi per sempre?», si chiede l’ex talento. Uno che ha indossato anche la maglia della Juve e della Nazionale e che al Rigamtonti, al fianco di Baggio, ha fatto sognare molti tifosi e ora spera in una seconda possibilità.

 

 

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