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La piazza di Orzinuovi punta alla vetta d'Europa

A Orzinuovi davanti al grande schermo una sinfonia tricolore: allegria e tanti italiani che si sentono ghanesi e viceversa.
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Prandelli è il genio orceano del calcio mondiale, ma voi non conoscete il suo asso nella manica. Si chiama Mary Cazzuli, signora rispettabile di Orzinuovi. È lei a parlare alla nicchia centrale della Madonna, nel mezzo della facciata della chiesa, a dieci metri dal grande schermo nella piazza di Varsavia, anzi di Orzinuovi e domenica prossima, nel finalone, ancora piazza di Kiev.

«Madonnina facci vincere», implora l'orceanissima signora degli Orzi. E zacchete la Madonnina benedice il piede e la testa di Balo e la finalissima va, per via orceana, alla Nazionale dell'orceano Prandelli. Appena prima ancora lei distribuisce un paio di bandiere tricolori con cui ci copriamo le ginocchia la signora Turotti ed io. Eppure era cominciata male. Avevamo incontrato Ennio Zanotti, presidente del consiglio comunale, spiritoso come pochi.

Cos'hai nel sacchetto? Gli abbiamo chiesto. E lui ha tirato fuori una bella bandiera dell'Italia e ci ha detto che andava dai Gorio a vedere la partita. Insieme abbiamo osservato la luna appena alzata in cielo e a me è venuto da dirgli: abbiamo contro gli astri, la mezza luna ha la faccia di Otzil. Guarda!

Troppi feticci contro, l'euro, la Merkel, un'estate impossibilmente da campioni per via orceana. Meglio fasciarsi subito la testa. In quel momento, qualcuno è venuto alla finestra e ha gridato:«Loewe, faccia da euro». All'interno della sua casa probabilmente passava il viso non proprio festoso dell'allenatore dei tedeschi. Noi, sportivamente, ci siamo uniti alle grida. A fine partita dedicheremo la frase gridata da un'altra finestra già in piazza, dedicata alla Merkel, perché chiude sempre la riga più potente. Ricordatecelo.

In piazza, i 150 balconi erano vestiti da 150 bandiere dell'Italia. Nemmeno il 25 aprile più il 4 novembre fanno la metà e quando arrivò Garibaldi nella piazza di Orzinuovi, don Francesco Perini, parroco e storico disse di una piazza di tantissime bandiere, tranne quelle dei liberaloni di destra e delle sagrestie. Ieri sera, invece, la Madonnina, come sapete, era per Prandelli e i liberaloni di destra - ne ho visto una decina - tifavano accanto a tre meravigliosi giovanissimi ganesi di cui vi dico subito.
Stavano lì, nel mezzo della calca di quasi duemila persone, intimoriti: non hanno esultato nemmeno quando ha segnato il loro e nostro connazionale Balotelli. Si sono stretti, hanno sorriso poco e però si capiva che si sentivano padroni della stessa nazionale.

Che bella piazza, che gente di tante razze e di tante città, che piazza mondiale e italiana, la nostra piazza prandelliana di Orzinuovi. Non so se ci capiterà un'emozione più grande, ma se accadrà, sarà domenica, contro la Spagna di Del Bosque, brava persona, mezza cera italica, nulla a che vedere con gli occhioni scuri del nostro Cesare, così innocente e così abile a ritagliarsi un bel solco tra il gioco della vita e il gioco del calcio, a cercare di pensare sempre, anche con il mondiale prenotato e l'europeo a portata di mano che un terremotato è sempre più importante di un gol. Epperò, i terremotati di ogni giorno e di ogni genere hanno bisogno di una Italia del genere, prandelliana e aperta.

Qui in piazza siamo diventati tutti amici, come una volta, bianchi neri, ganesi e bresciani. È un'estate magica. Il professor Monti suda freddo, noi in piazza a Orzinuovi prendiamo bocconi di caldo con la gioia di quando eravamo bambini. E domenica saremo di nuovo in piazza Kiev, provincia di Orzinuovi. Non abbiamo dimenticato la Merkel. Il gruppo dei bar, riunitosi in una sorta di senato le ha concesso il soggiorno obbligato con permanenza notturna nelle vecchie carceri del castello. Da bere: antiche gazzose di casa Prandelli.
Buona notte. Anzi, buon giorno. A domenica.

Tonino Zana

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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