La mamma di Jacobs: «Per me Marcell è un idolo»

La prima tifosa di Marcell Lamont Jacobs è mamma Viviana. Nessuno meglio di lei può raccontare l’evoluzione sportiva e personale del nuovo primatista italiano dei 100 metri. Tra madre e figlio c’è un rapporto strettissimo. Nonostante la distanza si sentono più volte al giorno e anche un’ora prima della volata di Savona l’uomo più veloce d’Italia aveva telefonato alla mamma: «Scherzando gli avevo detto che doveva correre in 9”94, perché lui è nato nel 1994».

Viviana Masini, nata a Castiglione delle Stiviere ma residente a Desenzano, ha cresciuto Marcell - nato a El Paso, in Texas - da sola («Per lui il padre non è mai esistito durante l’infanzia»), lo ha avvicinato all’atletica («Una delle mie grandi passioni») e ha condiviso con lui le decisioni fondamentali.
«Da quando si allena a Roma con Paolo Camossi è diventato un altro. Adesso fa la vita da atleta, va a letto presto e non frequenta più le discoteche. Il cuore della giornata sono gli allenamenti». A cambiare l’uomo Marcell è stata invece la nascita a settembre 2020 della piccola Meghan, la terza figlia dopo Jeremy (6 anni) e Anthony (nato a giugno 2019). Gli ultimi dodici mesi sono stati di cambiamento e di consapevolezza. L’arrivo della bambina e la nuova casa romana lo hanno riempito di responsabilità, che lui ha saputo scaricare positivamente sulla pista».
Secondo la madre, proprietaria dell’hotel Florence di Manerba dove Jacobs torna ogni due mesi («Accanto all’albergo, Alberto Papa, un master bresciano, ha costruito, nel giardino di una villa, una pista da 90 metri dove Marcell potrà allenarsi»), il momento chiave del 2021 è stato lo stage invernale a Tenerife: «Mi ha chiesto di andare con lui insieme agli altri miei due figli, perché voleva la famiglia vicino. Era arrivato alle Canarie pensando di non fare la stagione indoor, invece...I risultati sono stati eccezionali, con l’oro di Torun come ciliegina».
Altro snodo è stata la costruzione di un team personale: «Poter contare su un allenatore, un fisioterapista, un manager e una mental coach ha proiettato Marcell in una nuova dimensione, trasformandolo prima di testa e poi di fisico».
Ora non è finita, perché mamma Viviana guarda oltre: «Sono una gran sognatrice e per lui immagino grandi cose. Se ai Giochi olimpici di Tokyo saprà correre sotto i 9”90, la medaglia potrebbe essere anche possibile. Questo non lo avrei mai pensato mentre lo vedevo correre da piccolo».
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