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Infantino al GdB: «Voglio un calcio che regali sorrisi»

Gianni Infantino è tornato nella «sua» Valle Camonica e in una intervista al GdB ha parlato di calcio a 360 gradi, senza dimenticare il Brescia.
Gianni Infantino nella «sua» Piamborno
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Mamma Marì lo ha riportato nella «loro» Valle Camonica. Gianni Infantino, presidente della Fifa, non ci tornava da anni. E non a caso oggi il numero uno del calcio Mondiale sarà in Municipio a Piancogno per un saluto ad amministratori e cittadini. In una intervista al Giornale di Brescia però il "capo" del calcio mondiale ha raccontato cosa si aspetta nei prossimi quattro anni della sua presidenza.

«Il Mondiale del 2022 in Qatar sarà una tappa fondamentale per tutto il movimento - racconta - anche se per me l'obiettivo è quello di una vera globalizziazione, quella in cui non ci sia soltanto l'Europa a dettare legge». Il sogno però è un altro: «Fare in modo che il calcio sappia regalare sorrisi ai ragazzi, che si parli del Brasile o del Darfo». Già, quel Darfo che Infantino da piccolo seguiva insieme a zio Aldo; nell'intervista infatti c'è spazio anche per i ricordi, per gli affetti familiari, per quella terra che lo ha visto crescere e mai ha  dimenticato.

Ma il pensiero del numero uno della Fifa va anche al presente, soprattutto ad un tema delicato come quello del razzismo: «Per colpa di pochi all'estero sta passando l'immagine che l'Italia sia un paese razzista, ma non è così. Siamo arrivati ad un punto in cui non bastano più solo le parole, ma bisogna rispondere ai razzisti con i fatti».

E infine il Brescia: «Sono contento che sia tornato in serie A, è la categoria che gli compete e prima della fine del campionato spero di vedere una partita al Rigamonti. Balotelli e Tonali? Sono due grandi».

 

Leggi l'intervista integrale sul Giornale di Brescia in edicola oggi, domenica 29 settembre, disponibile anche nel formato digitale.

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