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Inchiesta Infront, cambio di proprietà sotto la lente

Per Bruno Ghirardi, citato nell’inchiesta «non c’è stata nessuna speculazione: sono sereno».
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Il cambio di proprietà del Brescia sotto la lente di ingrandimento della Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta sui vertici di Infront. Il club non rischia, ma i conti non tornerebbero stando alle indagini dei magistrati milanesi.

«Il denaro utilizzato per l’aumento di capitale, proveniente da fonti occulte, fa ragionevolmente pensare sia tratto da proventi di reato e rende configurabile il delitto di autoriciclaggio» si legge a pagina 71 della richiesta di misura cautelare nei confronti degli ex amministratori di Infront. Richiesta rigettata, ma per la quale la Procura di Milano ha fatto ricorso al Tribunale del riesame. Udienza fissata al 21 giugno.

In serata è stato diffuso un comunicato della società: «La Società Brescia Calcio - si legge - ritiene opportuno precisare che, nel procedimento di ricapitalizzazione, sono state rispettate tutte le norme di legge, anche sportive. Si precisa, inoltre, che, l'unico rapporto in essere tra Brescia Calcio S.p.A. e Infront Italy S.r.l., è costituito dal noto contratto promo-pubblicitario e che non vi sono altri rapporti in essere tra le Società, ne diretti ne indiretti».

 

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