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Il rigore di seconda e le altre magie di Messi

Messi ha battuto un rigore di seconda, lasciando segnare Suarez, nella partita vinta per 4-1 dal Barcellona sul Celta Vigo
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«Messi e Suarez hanno realizzato il rigore dell'anno, e l'argentino, per tutte le cose che ha fatto ieri, ha lasciato senza voce il pubblico del Camp Nou». 

I giornali di Barcellona, e nello specifico il «Mundo Deportivo», celebrano le gesta del fenomeno vincitore per 5 volte del Pallone d'Oro, ed esaltano la sua ultima trovata, quella di battere «di seconda» un rigore concesso nel corso del match vinto per 6-1 sul Celta Vigo (guarda il video). 

A godere dell'ultima magia che la Pulce ha tirato fuori dal suo inesauribile bagaglio tecnico è stato Suarez, a segno per la gioia del popolo blaugrana. 

Il regalo di Messi che non farà contento Cristiano Ronaldo che è in lotta con l'attaccante argentino per il titolo di miglior marcatore della Liga e che ora si ritrova di nuovo indietro rispetto al Pistolero: 23 gol a 21.

I due attaccanti del Barcellona, e in particolare Messi, hanno così reso omaggio a un'altra leggenda della squadra catalana, quello Johan Cruijff che però il rigore «di seconda» lo tirò, in coppia con Olsen, quando indossava la maglia dell'Ajax dopo il ritorno in patria, nel 1982 contro l'Helmond Sport. 

Quello scambio Cruijff-Olsen-Cruijff fece scorrere fiumi d'inchiostro, e trovò anche dei maldestri imitatori nei francesi Robert Pires e Thierry Henry, coppia di punta dell'Arsenal, che contro il Manchester City, tentarono dal dischetto un goffo tiro a due trasformatosi in una farsa, oltre che in un gol mancato. Henry si rifece qualche anno dopo quando replicò la giocata, stavolta in tandem con Malouda, e riuscì a segnare in un'amichevole tra gli «Amici di Messi» e il Resto del Mondo. 

Nel Barcellona di oggi gioca anche Neymar, uno che i rigori di seconda li ha tirati quando giocava nel Santos. Altre volte dal dischetto esibiva il vizietto di fare la paradinha, ovvero fermarsi per una frazione di secondo prima di calciare, mossa peraltro mai sanzionata dagli arbitri, ma che faceva imbufalire gli avversari.

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