Sport

Il grande tennis torna a Manerbio con il Torneo Dimmidisì

Da lunedì all'11 agosto la 42sima edizione del Trofeo Dimmidisì, intitolato alla memoria degli aviatori Antonio Savoldi e Marco Cò
MANERBIO: TORNEO DI TENNIS AL VIA
AA

Durante gli oltre quarant’anni di storia sono state numerose le stelle, passate e future, del tennis internazionale che hanno calcato i campi di Manerbio. L’attuale Trofeo Dimmidisì ha rappresentato un trampolino per molti giovani verso le vette del ranking Atp.

Quando si parla di questo torneo il primo nome che viene in mente è sempre quello di Novak Djokovic. Il serbo, dominatore di ben cinque degli ultimi sei Slam e indiscusso numero uno delle classifiche, si è presentato nella bassa bresciana quindici anni fa, dimostrando già allora di avere un potenziale illimitato. Djokovic non riuscì però a vincere l’edizione 2004, poiché fu fermato ai quarti di finale da Nicolas Almagro, in uno scontro tra futuri top ten. Lo spagnolo, che poi avrebbe vinto 13 titoli del circuito maggiore e raggiunto per tre volte i quarti di finale Slam, concluse la propria cavalcata bissando il successo ottenuto due anni prima dal connazionale David Ferrer, il quale nel 2002 conquistò uno dei primi titoli Challenger della sua straordinaria carriera, terminata la scorsa primavera. Già allora si intravedevano le qualità migliori del valenciano, ovvero l’encomiabile preparazione atleta e la proverbiale abnegazione che gli consentiva di non mollare alcun punto. Lo stesso Ferrer, intervistato dall’Atp una decina di mesi fa dopo la vittoria nel challenger di Monterrey, ha ricordato con emozione il suo debutto nel tennis professionistico, sottolineando l’importanza di questi tornei per la sua formazione come giocatore e come uomo.

Attenzione. L’albo d’oro, uno degli indicatori più immediati per comprendere la storia di un torneo, regala poi altri nomi eccelsi. Oliver Marach ha vinto il tabellone di doppio agli Australian Open; Robin Haase, Leonardo Mayer, Federico Delbonis e Roberto Carballes sono ormai presenze fisse negli appuntamenti più importanti e non si fanno mancare scalpi di rilievo. Scorrendo le finali più recenti a stento si crede che questo sia un torneo challenger: tra i cosiddetti «runner up» figurano giocatori del calibro di Peter Gojowczyk, Filip Krajinovic e Guillermo Garcia Lopez. Ovvero un vincitore di un 250, un finalista in un 1000 e uno capace di arrivare fino al gradino numero 23 del ranking. Negli anni Manerbio ha poi spesso azzeccato le proprie scommesse, assegnando wild card con giudizio. Vedi Stefanos Tsitsipas, che tre anni fa deluse un po’ il pubblico cedendo al primo turno, ma lasciò intravedere il potenziale che ora lo ha lanciato stabilmente nelle prime posizioni mondiali. Tanti tasselli che vanno a comporre un percorso storico di prim’ordine, il quale colloca con merito la realtà manerbiese nel panorama del tennis che conta. Ma la storia non finisce mai di essere riscritta, per cui la prossima settimana nuovi stelle sono pronte a brillare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia