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IL COMMENTO di Franco Bassini

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Quarta, terza, seconda. Che scalata!
Quarta giornata, terza vittoria, seconda piazza. E le tre vittorie sono consecutive, come in serie A non capitava da quasi 13 anni, da quel 19 ottobre '97 quando le rondinelle perfezionarono a Mompiano con il Vicenza (4-0) il tris iniziato in casa con il Piacenza (2-0 ) e proseguito a Bergamo (1-0). In panchina sedeva Materazzi, che verrà peraltro esonerato a fine novembre dopo le quattro sconfitte consecutive che fecero seguito a quell’exploit. Altri tempi, altro calcio e speriamo anche altro epilogo della stagione...

Questa intanto, pur iniziata con la sconcertante sconfitta di Parma, ha preso una piega straordinariamente positiva. Ieri sera il Brescia ha inanellato la terza vittoria consecutiva piegando una Roma che ha confermato sì di attraversare un momento difficile, ma anche lottato fino all’ultimo minuto, costringendo il solito immenso Sereni ad un nuovo intervento che vale due punti, neutralizzando al 52’ un colpo di testa di Adriano non meno insidioso del tiro del palermitano Pastore di dieci giorni fa.

Detto di passaggio che il modesto Russo di Nola ha battuto il record di Farina che reggeva da quasi 8 anni (8 dicembre 2002, anche allora la porta del Brescia era difesa da Sereni) concedendo otto minuti di recupero contro i 7 accordati dal collega di Novi Ligure nella partita vinta sulla Juve, il successo di ieri è la conferma della solidità del gruppo. Certo, l’appena citato Sereni è in questo momento il miglior portiere italiano ed il tridente Diamanti, Eder, Caracciolo ha pochi eguali, ma gli altri sette giocatori sono ugualmente preziosi, così come chi li sta confermando da tre partite consecutive.

Il Brescia ha disputato una partita prima di tutto giudiziosa, concedendo pochi spazi alla Roma, cercando con continuità e rapidità le ripartenze così da mettere in difficoltà una difesa che non a caso ha incassato nove reti nelle ultime tre uscite ed al 21’ aveva tre giocatori ammoniti (Cassetti, Mexes e Rosi). A quel punto i biancoblù avevano già sbloccato il risultato, grazie al primo gol italiano di Hetemaj, arrivato in sordina lo scorso gennaio dall’Aek Atene per racimolare quattro ritagli di gara in serie B e diventare titolare in A. Una favola, giusto per utilizzare un termine abusato, che fa il paio con quella del Brescia stesso, secondo in classifica appaiato al Chievo (al quale spetta peraltro la primogenitura del sostantivo) ad un punto soltanto dall’Inter solitaria capolista.

Una favola che non ha però nulla di "maggico", giusto per restare in tema giallorosso, visto che la squadra di Iachini, oltre ad essere giudiziosa, è anche pragmatica, dal momento che si è difesa spesso e volentieri con tutti i dieci uomini di movimento dietro la linea della palla, intasando le corsie centrali per lasciare un po’ di spazio sulle fasce.
Scelta che si è rivelata azzeccatissima, contro un’avversaria che ha cercato soprattutto lo sfondamento e gli uno-due tra i quattro giocatori offensivi. Limitate le occasioni da rete della Roma, le rondinelle hanno poi trovato il raddoppio (e la superiorità numerica) in una delle rare sortite dalle parti di Julio Sergio.

Come sempre accade nella vita e quindi anche nel calcio, per azzeccare una serie positiva è necessario avere il supporto della buona sorte, che ieri si è materializzata in un paio di scelte arbitrali: Russo ha infatti concesso un rigore non solare al Brescia ed ignorato un evidente fallo di mano in area di Hetamaj pochi minuti più tardi.
Lo rileviamo giusto per onor di cronaca e ancor più come memento per quando la sorte girerà le spalle alla squadra biancoblù, essendo nostra convinzione che gli episodi vadano presi per quello che sono e non determinino le sorti di una stagione.
Questa, lo ripetiamo e questa (ci ripetiamo con piacere ndr), è intanto iniziata nel migliore dei modi. Con i piedi ben saldi per terra, esattamente come questo Brescia, ricordiamo che per salvarsi servono (bastano) 13 vittorie in 38 partite, dunque una su tre. In questo momento le rondinelle stanno vincendo il 75% delle gare. E evidente che non continueranno con questo ritmo, ma intanto restano da cogliere "soltanto" dieci successi avendo a disposizione ancora 34 partite. L’impresa è alla portata.

Franco Bassini

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