Ibrahimovic-Lukaku: la procura federale vuole vederci chiaro

È stata condannata come «oscena», ma anche derubricata a «episodio da campo», in ogni caso la furibonda lite al Meazza tra Zlatan Ibrahimovic e Romelu Lukaku nel derby di Coppa Italia della scorsa settimana non è una questione chiusa.
Se il giudice sportivo non ha usato la mano pesante, squalificando entrambi per una giornata ma solo in conseguenza delle ammonizioni subite per lo scontro verbale, ora è sceso in campo il procuratore federale Giuseppe Chinè, che ha aperto ieri mattina un’inchiesta sulla vicenda, convocando intanto l’arbitro dell’incontro, Paolo Valeri (il quale peraltro si era anche infortunato), al quale sarà chiesto di chiarire il perimetro delle sanzioni inflitte ai due. La squalifica di una giornata, che il giocatore dell’Inter sconterà già stasera nella andata di semifinale contro la Juventus, potrebbe quindi non essere il prezzo definitivo da pagare per il belga e lo svedese. Già poche ore dopo la sentenza del giudice sportivo, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, aveva annunciato che la Procura federale aveva chiesto il referto dell’arbitro.
«Le immagini non sono state belle e vanno messe in discussione - ha detto Gravina -. Se non dovessero emergere fatti specifici, il procuratore adotterà i provvedimenti che riterrà opportuni». Le due società restano alla finestra. Il dt del Milan, Paolo Maldini, ha fatto sapere che il club «è pronto a difendere Ibrahimovic se si dovesse tirare fuori il razzismo, che non ha niente a che vedere con lui». In casa Inter c’è serenità, visto che l’arbitro era già intervenuto in campo. Spetterà ora a Valeri chiarire alcuni aspetti con gli uomini della procura, che hanno comunque a disposizione anche tutte le immagini e il contenuto della scontro verbale.
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