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Gustav Thoeni compie 70 anni

Il quattro volte campione della Sfera di Cristallo ripercorre i passaggi salienti della sua vita fino a qui
  • Gustav Thoeni
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Gustav Thoeni forse se lo immaginava diverso il suo settantesimo compleanno, che compie oggi, domenica 28 febbraio. Da una parte la gioia di aver oltrepassato un traguardo importante in ottima salute, dall'altra lo sconforto per la tragica situazione degli albergatori di montagna. Sì, perchè le chiusure degli impianti e tutte le restrizioni legate alla pandemia toccano da vicino la leggenda di Trafoi.

La figlia maggiore Petra gestisce il loro Hotel Bella Vista, chiuso da mesi: «È un disastro economicamente parlando, sarebbe stato bellissimo sciare quest'anno perchè è scesa tantissima neve. Ormai l'inverno è andato. Il fatto che sia tutto chiuso è un grande problema per tutti, ma sopravviveremo anche al Covid», ha detto.

Del resto il residence altoatesino ha superato la Grande Guerra. Thoeni non è mai stato un uomo da grandi festeggiamenti, celebrerà i suoi 70 anni in famiglia, con un desiderio da esprimere: «Magari se tutto va bene per Pasqua si potrà riaprire. Tra l'altro ho sciato pochissimo quest'anno, forse due volte in sci-alpinismo. Mi piace ancora molto scendere».

Le emozioni dei recenti Mondiali di sci alpino a Cortina d'Ampezzo hanno tenuto col fiato sospeso il quattro volte campione della Sfera di Cristallo. Lui che sulla Druscié A è cresciuto con il mito di Toni Sailer, totem austriaco negli anni '50: «Ho grandi ricordi di Toni, il mio eroe di infanzia. Ho ancora in mente le sue medaglie. A Cortina feci i campionati studenteschi e una gara di Coppa del Mondo. Per quanto mi riguarda non ho ricordi indelebili lì, ma rimane un posto bellissimo come si è visto nei giorni scorsi. Le emozioni che ripercorro più volentieri invece sono quelle provate alle Olimpiadi di Sapporo del 1972 (quando si mise al collo un oro e un argento, ndr)». 

I risultati degli italiani hanno convinto solo a metà uno dei più grandi interpreti della storia delle discipline tecniche: «Mi dispiace soprattutto per i nostri discesisti, in particolare Dominik Paris che avrebbe potuto fare bene. Le nostre ragazze del gigante (Brignone e Bassino, ndr) non sono andate come tutti avremmo pensato. Sono invece molto contento per De Aliprandini che ha sempre sciato bene, a volte con qualche errore di troppo: arrivare secondo ai Mondiali è senz'altro meglio che arrivarci in Coppa del Mondo».

Per il ventunenne Alex Vinatzer, quarto nello slalom conclusivo, Thoeni spende parole di stima: «Ha già ottenuto buoni risultati. Ma è comprensibile che ci siano alti e bassi in un percorso: è normale che sia così nella crescita di un giovane atleta». Chiosa finale sugli amici di una vita, da Pierino Gros a Paolo De Chiesa, fino al suo ex allievo Alberto Tomba: «Ho un buonissimo rapporto con tutti, purtroppo siamo sparsi per l'arco alpino e ci vediamo raramente - conclude Thoeni - Ma quando ci incontriamo è sempre una grande gioia». 

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