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Ginnastica dinamica militare: il benessere a portata di tutti

Questa tipologia di fitness in poco tempo sta facendo registrare numeri altissimi in tutto quanto il Paese
Ginnastica dinamica militare - © www.giornaledibrescia.it
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Non sono previsti discorsi simili a quelli del sergente Maggiore Hartman, celebre personaggio del film Full Metal Jacket, ma l'esperienza della Ginnastica Dinamica Militare Italiana resta unica nel suo genere e coinvolge sempre più sportivi in tutto il Paese. I numeri delle adesioni dopo il periodo di prova si attestano intorno al 95%. Una realtà coinvolgente e in rapida espansione in tutta Italia, lo dimostrano i numeri: trentunmila tesserati (al 31 dicembre 2019) e 450 centri attivi entro la fine del 2021.

«Il percorso della Gdmi è iniziato nel 2014 - racconta Matteo Sainaghi - con l'intento di promuovere la preparazione fisica attraverso il corpo libero in una modalità che dia risultati garantiti e benefici alla salute sotto moltissimi punti di vista. Abbiamo creato un settore che nel mondo del fitness non esisteva, sviluppando una visione e metodi nuovi. Diciamo che non andiamo troppo per il sottile. Da noi si suda, si fatica e si dà il massimo delle proprie potenzialità. Non ci sono fenomeni, non esistono i bravi e gli scarsi. Ci sono solamente persone che vogliono lavorare sodo per il loro benessere psicofisico».

La ginnastica dinamica militare punta molto sulla resistenza, proponendo allenamenti duri e non graduali, che si svolgono il più possibile all’aria aperta e a piedi nudi. «I benefici sono inevitabili: dal sistema cardiovascolare al metabolismo, dallo scarico del sistema linfatico a quello respiratorio e immunitario. Il carico di lavoro è notevole, ma fruibile per tutti: chiediamo ciò che uno può dare. La fascia d'età dei nostri atleti va mediamente dai 20 ai 55 anni. Il più giovane, però ha 16 anni, e il più vecchio 73. E ci sono più donne che uomini, 65% a 35%».

La collaborazione con il Csi è ormai rodata: «Abbiamo trovato un ente con il quale si può lavorare bene, con benefici reciproci. Per noi è importante promuovere la nostra attività anche nell'ottica della ricerca di istruttori, perché da quel punto di vista siamo molto selettivi. Solamente la metà di chi si candida entra a far parte del nostro staff. I titoli di studio per noi sono secondari. Contano abilità fisiche e nella comunicazione, capacità di insegnare e guidare un gruppo all'insegna della serietà, della perseveranza e della consapevolezza che si tratta di un lavoro, non di un hobby o di una passione. Invitiamo chi ritiene di esserne all'altezza ad inviarci il curriculum. Seguiranno un colloquio atletico e orale, poi un periodo di prova». Per informazioni www.gdmi.it.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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