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Emma Boletti guida l’armata dello skateboard al femminile

Brescia e il cuore pulsante allo skatepark Fly Zone L’intuizione di Marco Minoia e la scuola di Fabio Boschetti
Emma Boletti in una delle sue evoluzioni - Foto Instagram @emmaboletti - © Germano Tidoldini
Emma Boletti in una delle sue evoluzioni - Foto Instagram @emmaboletti - © Germano Tidoldini
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Sarà che quest’anno a Tokyo, per la prima volta nella storia, è stato sport olimpico (con le tredicenni Momiji Nishiya, Rayssa Leal e Sky Brown tutte salite sul podio), sarà che con la pandemia e i lockdown le tavole magari dimenticate in garage sono tornate a essere uno dei pochi passatempi praticabili senza limitazioni, sarà che i video (da sempre grande passione degli skater) con l’avvento dei social hanno trovato finalmente la piazza ideale. Lo skateboard è tornato prepotentemente alla ribalta. Fra i giovanissimi e le giovanissime. Perché se nell’immaginario collettivo a sfrecciare per strada e nei parchi urbani sulle tavole sono sempre stati soprattutto i maschi, adesso le ragazze non si tirano indietro. Alle Olimpiadi, ad esempio, a rappresentare l’Italia insieme a due colleghi uomini c’era anche la diciannovenne bolognese Asia Lanzi, difesasi con onore nella disciplina street.

A Brescia è Emma Boletti a guidare un gruppo di tostissime ragazzine che sulle rampe sfidano paure e pregiudizi: Bianca, Vittoria, Beatrice, Alice e Maria Vittoria sono solo alcune delle skater in rosa dagli undici ai quattordici anni, che quasi ogni pomeriggio provano nuovi trick, percorsi in bowl, drop, in una sfida che è sempre e soprattutto con se stesse prima che un confronto con le altre. Tutto questo è possibile al Fly Zone di via Palazzina a Brescia, uno dei più grandi skatepark d’Italia. Nato oltre vent’anni fa dall’intuizione di Marco Minoia, lo skatepark (o Railway come lo chiamano da sempre gli aficionados), è un punto di riferimento importante per gli atleti già esperti e per i principianti. Merito anche della scuola creata tre anni fa da Fabio Boschetti.

«L’input dato da allenamenti organizzati e costanti, dalla creazione di un team e dalla partecipazione alle gare del campionato italiano ha sicuramente favorito lo sviluppo di questo sport», spiega il direttore di Brescia Skateboarding. Oggi sono circa settanta i ragazzi che si allenano, di cui la metà sono ragazze. «Che spesso si rivelano più portate e più brave, forse anche per la maggiore sensibilità che hanno con i piedi, abituati spesso alla danza e altre attività considerate più femminili che si rivelano propedeutiche anche agli sport su tavola», spiega Fabio Boschetti. Non è un caso che nel team Under 14 che partecipa al campionato italiano (15 tappe l’anno in tutta Italia), sia stata proprio Emma Boletti a ottenere i risultati migliori con due primi posti a Cesena e Cesenatico nelle discipline Street e Park. Insieme a lei Tito Betelli (terzo assoluto in Lombardia e sesto ai nazionali prima della pandemia) e Nicolas Guidetti inseguono il mito di Ivan Federico, ventiduenne torinese in gara alle Olimpiadi, che spesso, negli anni passati, è venuto ad allenarsi proprio al Fly Zone di Brescia. La Fisr (Federazione Italiana Sport Rotellistici) ha creato una commissione apposita per lo skate, un campionato, i meeting, e investito nel progetto della Nazionale.

 

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