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Dal regista Virzì battuta «infelice» sulla mamma di coach Diana

Arriva fino a Brescia l'eco della infelice uscita livornese del regista Paolo Virzì sulla mamma scomparsa di Andrea Diana, coach della Germani
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Arriva fino a Brescia l'eco della polemica tutta livornese che ruota attorno all'infelice uscita del regista Paolo Virzì su Serena Simoncini, mamma di Andrea Diana, coach della Germani Basket Brescia Leonessa, scomparsa all'inizio del 2016, come certo ricorderanno molti tifosi della pallacanestro bresciana.

Virzì, a Livorno per il ventennale di "Ovosodo", il film che gli diede la celebrità, è intervenuto durante un incontro dedicato alla Liberazione, scagliandosi contro l'amministrazione locale di marca grillina. E lo ha fatto, in particolare, prendendosela con l'intitolazione di una sala nella Casa della Cultura locale proprio a Serena Simoncini, consigliera comunale dell'M5S, vinta da un tumore. “Ciascuno ha i suoi martiri” avrebbe ironizzato Virzì, alludendo al fatto che la scelta dell'intitolazione era legata più ad una militanza politica che ad una notorietà diffusa in ambito culturale.

A cassare come deludente l'uscita di Virzì, primo tra tutti è stato l'assessore alla cultura livornese Francesco Belais su Facebook:

Non sono mancate le manifestazioni di indignazione per l'uscita del regista, anche da parte dei avversari politici locali dell'M5S come nel caso di Marco Martelli (Pd)

Ma la replica più significativa è stata ovviamente quella di coach Andrea Diana. Una replica in punta di penna, che non scende nell'agone facile della polemica, ma che mostra come lo stile sia una cosa che si porta con sé, su un parquet di basket come su un social network.

"Mia mamma mi direbbe che non vale la pena prendersela" esordisce Diana, sempre su Facebook. "Serena era mia mamma, e Paolo Virzì un livornese che non l'ha mai conosciuta. Peccato scadere con una simile uscita, che di battuta ha ben poco, ma non sono qui in cerca di polemica, tutt'altro, colgo l'assist e provo io a spiegargli chi era mia mamma..."

Ora, non resta che attendere le scuse di Paolo Virzì. Arriveranno?

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