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Dal lavoro di carpentiere al Giro: Bisolti cerca la sua scalata

Ultime tre tappe di montagna al Giro d'Italia: il bresciano Alessandro Bisolti cerca l'occasione per lasciare il segno
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Al traguardo finale del novantottesimo Giro d'Italia mancano tre tappe di montagna (i 170 km della Melide-Verbania di oggi sono invece pianeggianti) ioltre alla passarella finale di Milano, terreno esclusivo per i velocisti. Ma per uno scalatore come Alessandro Bisolti (Nippo Fantini) il tempo stringe per lasciare un segno.

Il ventinovenne di Idro è il bresciano meglio piazzato in classifica generale (62esimo): troppo poco per un corridore delle sue caratteristiche. «Desidero farmi notare in una bella tappa come feci l’unica altra volta che partecipai al Giro, nel 2010, sul Monte Grappa ma finora non c’è stato verso. Nelle fughe ci finiscono sempre corridori di primissimo piano, tutti gli altri devono remare e resistere a ritmi forsennati. La tappa buona - ci racconta - era quella di La Spezia, ma lì stavo male, complice l'allergia. Per il resto ho dovuto aiutare Cunego e stare accanto a lui, anche nei momenti difficili. Soffrire in questo modo mi serve anche per il futuro - dice Bisolti - perché se penso di essere stato fermo un anno e mezzo, è già tanto quello che riesco a fare ora».

E dire che due anni fa Bisolti era sui tetti ad aiutare il padre come carpentiere: «Mai avrei pensato di tornare ancora in questo mondo - spiega -. Ringrazio la Nippo Fantini per questa opportunità. Nei prossimi giorni vedremo come si muovono i leader, e se avrò via libera da capitan Cunego e le gambe mi assisteranno, ci proverò». 

In classifica, Contador mantiene salda la maglia rosa con 4'02'' di vantaggio su Landa e 4'52'' su Aru. Nella tappa di ieri, con arrivo a Lugano, si è messo in mostra il bresciano Roberto Ferrari, della Lampre, determinante nel pilotare il compagno di squadra Sacha Modolo verso la vittoria in territorio svizzero.

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